Tour in Sicilia della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Sostegno e rilancio alle candidature di Lagalla e di Musumeci. L’intervento.
Giorgia Meloni è in Sicilia, a sostegno dei suoi candidati. Ovviamente i più di rilievo sono il ricandidato alla presidenza della Regione, Nello Musumeci, e il candidato a sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, in occasione delle elezioni Amministrative al voto tra 10 giorni. E l’ex assessore regionale accoglie così la Meloni: “Fratelli d’Italia è stato il primo partito nazionale a sostenere la mia candidatura. Ha compiuto un grande gesto di generosità e coraggio, aprendo la strada alla ricomposizione del centrodestra a Palermo. E’ un valore, quello dell’unità, da perseguire e coltivare. Anche perché solo se uniti e vigili nei confronti del governo nazionale potremo ottenere per Palermo ciò che è stato garantito a Torino e Napoli, finanziati con oltre un miliardo di euro ciascuno”. E poi Giorgia Meloni così ha rilanciato la seconda corsa di Musumeci alla conquista di Palazzo d’Orleans: “In Sicilia stiamo registrando entusiasmo intorno all’esperienza di governo di Nello Musumeci alla Regione. I dati dicono che oggi la Sicilia svetta in moltissime classifiche. Stiamo parlando della prima regione del Sud per stazione appaltante, della Regione più attenta ai disabili e che ha speso meglio i fondi europei”. Poi una frecciata all’opposizione: “Pensiamo di risolvere con il reddito di cittadinanza il problema dei giovani che scappano. Non sono d’accordo. Se si vogliono migliorare davvero le loro condizioni di vita, occorre dargli un lavoro ben retribuito che rompa la dipendenza dalla politica. E diciamo la verità: se togliamo questa ‘paghetta’ chi li vota più i 5 Stelle? Se tu prendi le persone che sono in difficoltà e le mantieni facendole dipendere dalla politica, la loro condizione non la stai migliorando, ma la stai sospendendo. Perché se la vuoi modificare l’unico modo per farlo è di dare loro la dignità di un lavoro ben retribuito e che li liberi dalla dipendenza della politica. Io non accetto una classe politica che ti dà la ‘paghetta’ così sei costretto a votarla. Le persone non vogliono dipendere dalla politica. Il paradosso oggi in Italia è che un ragazzo di 20 anni, di ottima salute, può prendere fino a 1000 euro con il Reddito di cittadinanza e un disabile prende una pensione di invalidità di 280 euro. Ma che Stato e? Il Reddito di cittadinanza è anche uno strumento fortemente diseducativo perché al ragazzo di 20 anni lo Stato dice: stattene a casa, non ho bisogno di te. L’altra grande occasione persa – sottolinea la presidente di Fratelli d’Italia – è il merito: i ‘sessantottini’ ci hanno rovinato con l’idea che il merito è nemico dell’uguaglianza. E allora devi livellare, e lo avviene sempre verso il basso. Invece bisogna garantire uguaglianza nel punto di partenza, poi dove arrivi dipende da te. Perché uno non vale uno: queste idiozie, che ci hanno portato degli ‘scappati di casa’ al governo della nazione, ci hanno devastato, ci dobbiamo ribellare. Il merito è la benzina del mondo”.