Claudio Fava si candida alla presidenza della Regione. La candidatura sottoposta all’esame del tavolo tecnico progressista. Le prospettive.
Claudio Fava, presidente della Commissione regionale antimafia, e leader del movimento “Cento passi”, si candida alla presidenza della Regione. Domani a Catania è stata organizzata la prima manifestazione di battesimo della campagna elettorale. All’iniziativa saranno presenti molti dei firmatari dell’appello a sostegno della sua candidatura. E sarà costituita una rete di comitati nel territorio della regione, sotto il titolo: “Fava Presidente”. Alle ultime elezioni Regionali, il 4 novembre del 2017, Fava si candidò alla presidenza della Regione, e sfidò Musumeci, Micari e Cancelleri correndo con la lista “Cento passi per la Sicilia”. Fu sostenuto da una coalizione di sinistra composta da Articolo 1 – MDP, Sinistra Italiana, Possibile, Rifondazione Comunista e Verdi. Ottenne solo il 6,10%, ma la lista conquistò un seggio, e Claudio Fava fu eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana. Nel frattempo il semaforo verde alle Primarie nel centrosinistra per le elezioni Regionali in Sicilia è atteso entro la fine della settimana o l’inizio della prossima. Il tavolo di valutazione, appositamente istituito, prenderà in considerazione la relazione dei tecnici incaricati di tracciare modalità e regolamento per l’individuazione del candidato o della candidata alla presidenza della Regione per il campo progressista. Nell’attesa, Claudio Fava ha deciso d’imprimere un’accelerata alla propria campagna elettorale per le Primarie, sottolineando: “Mi candido per rappresentare le forze politiche democratiche e le esperienze di civismo che abbiamo conosciuto in questi anni”. A comporre il tavolo sono stati designati tre tecnici, rappresentanti delle forze politiche dell’area: si tratta di Simone Morgana (Movimento 5 Stelle), Alfredo Rizzo (Partito Democratico) e Sergio Lima (Cento Passi). L’obiettivo è l’unità della coalizione su scelte condivise. Qualora non vi fosse l’accordo su una candidatura, allora a luglio si svolgeranno le consultazioni Primarie. La formula adottata è del campo progressista, ovvero centrosinistra allargato al Movimento 5 Stelle, già vincente alle scorse Amministrative, e che in Sicilia è stata sperimentata più volte e meglio rispetto ad altre parti del Paese. E gli addetti ai lavori spiegano: “E’ una coalizione unita non soltanto nel perimetro e nelle sigle dei partiti, ma anche nei valori per costruire una Sicilia migliore e diversa rispetto ai disastri di Musumeci e del suo governo di centrodestra”.