A margine della conferenza dei procuratori generali del Consiglio d’Europa, in corso a Palermo, è stata mostrata la cella in cui fu trasferito il pentito Tommaso Buscetta durante tutta la sua partecipazione, come testimone dell’accusa, al maxiprocesso alla mafia istruito dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La cella si trova nell’area riservata dell’aula bunker del carcere Ucciardone, e fu costruita appositamente per la celebrazione del processo. La permanenza di Buscetta nella cella fu mantenuta riservata per motivi di sicurezza. Infatti, per nascondere la presenza di Buscetta, le mattine in cui lui avrebbe dovuto deporre si effettuavano finti trasferimenti del pentito all’Ucciardone da altri luoghi della città. Nella stanza Buscetta aveva un letto singolo, un angolo cucina, un bagno con vaso alla turca e un lavabo. L’aria passava da grate poste nella parte alta della cella. Nel 1993 la cella fu usata dal boss Totò Riina che, dopo la cattura, fu trasferito nell’ala riservata per assistere ai processi a suo carico. Riina era controllato dalla Polizia Penitenziaria 24 ore su 24 con la video-sorveglianza. I pasti, prelevati dalla cucina del carcere ed ermeticamente chiusi in presenza del direttore dell’Ucciardone, erano aperti solo per la consegna a Riina.