E’ morto a San Severino Marche, in provincia di Macerata, stroncato da un male incurabile, Pasquale Salemi, 66 anni, di Porto Empedocle, affiliato alla locale famiglia di Cosa Nostra, e poi collaboratore della Giustizia dal maggio del 1997, determinante, insieme al collega Alfonso Falzone, al fine dell’istruzione della maxi inchiesta antimafia cosiddetta “Akragas”, conclusa con oltre 20 ergastoli e diverse decine di condanne. Pasquale Salemi è stato tumulato nel cimitero di Porto Empedocle dopo una formale benedizione. Prima dell’annuncio della sua collaborazione con i magistrati, a Porto Empedocle comparsero dei manifesti funebri annuncianti la sua morte. Salemi avrebbe temuto di essere ucciso dopo essere stato “posato” dal capomafia empedoclino dell’epoca, Luigi Putrone, poi anche lui collaboratore della giustizia. Pasquale Salemi, soprannominato “Maraschino” perché amante di tale liquore, dal 2015 è stato espulso dal programma di protezione perché avrebbe tentato di riagganciare rapporti criminali a Porto Empedocle e di truffare sui contributi destinati ai collaboratori della giustizia.