La Corte d’Appello di Catania ha rideterminato 9 delle 21 condanne del processo nell’ambito dell’inchiesta antimafia intitolata “Aquilia”, a carico di presunti contigui alla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano. Tra gli imputati vi è anche l’ex deputato regionale ed ex sindaco di Aci Catena, Raffaele ‘Pippo’ Nicotra, 66 anni, che è attualmente ristretto agli arresti domiciliari, e che è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per concorso esterno all’associazione mafiosa e assolto dal reato di tentativo di estorsione. In primo grado, in abbreviato, gli sono stati inflitti 7 anni e 4 mesi. La Corte d’Appello ha interdetto Nicotra per 5 anni dai pubblici uffici, revocando l’interdizione perpetua, quella legale e quella dall’esercizio della responsabilità genitoriale. Nicotra avrebbe pagato 50mila euro per avere l’appoggio del clan Sciuto, legato alla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano, alle elezioni per le Regionali in Sicilia del 2008, e 50 euro a voto per le Regionali nel 2012. Inoltre, grazie al suo ruolo di imprenditore titolare di numerosi supermercati, avrebbe favorito economicamente il clan. Nicotra, assistito dagli avvocati Giovanni Grasso e Orazio Consolo, si è sempre proclamato innocente.