Sono quattro attualmente, e probabilmente a breve cinque, i candidati del centrodestra a sindaco di Palermo. Organizzata una riunione per tentare di sfoltire la rosa.
L’unità e la compattezza della coalizione di centrodestra non è inseguita solo alla Regione in occasione delle elezioni in autunno, ma anche al Comune di Palermo, dove il 12 giugno, così come in altri 119 Comuni della Sicilia compresi 10 nella provincia di Agrigento, si vota per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del sindaco. Infatti, a parte Franco Miceli, che ha appena ufficializzato la candidatura a sindaco dell’area progressista con Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Sinistra Civica Ecologista, gli altri quattro candidati a sindaco sono tutti legati al centrodestra, tra Roberto Lagalla, Carolina Varchi, Francesco Scoma e Totò Lentini. La probabile candidatura di un quinto contendente, Francesco Cascio, non è ancora stata ufficializzata da Forza Italia. Pertanto entro la settimana, su iniziativa del leader della Lega, Matteo Salvino, è stato deciso di riunirsi a Roma per tentare di sfoltire la rosa dei candidati rinsaldando il fronte che sfiderà il centrosinistra nella corsa alla successione a Leoluca Orlando. Si ipotizza che una sintesi sia raggiunta proprio intorno alla candidatura di Cascio se non Lagalla. Nel frattempo, però, alcuni degli attuali candidati a sindaco non intendono demordere dai propri intenti. Francesco Scoma, espressione di “Prima l’Italia – Lega”, ha dichiarato: “Non ho intenzione di ripensarci, la mia candidatura potrà essere messa in discussione solo dal mio leader Matteo Salvini o dal mio segretario regionale Nino Minardo. La mia campagna elettorale è già avanti. Non temo di confrontarmi con Francesco Cascio, né con Roberto Lagalla”. Più intransigente appare Totò Lentini, lanciato dagli Autonomisti e Popolari di Lombardo con le liste “Alleanza per Palermo” e “Palermo città europea”, che afferma: “Non accetto diktat dai partiti né dalle segreterie romane. Non faccio passi indietro, nemmeno se me lo chiedesse Raffaele Lombardo, che tratterà con i partiti solo per le elezioni Regionali. Alle Amministrative di Palermo il tempo ormai è scaduto, io vado dritto. Circa tre mesi fa avevo chiesto le primarie e nessuno mi ha ascoltato. Non mi hanno neppure risposto, e quindi andremo avanti fino al 12 giugno. Sarò il sindaco del popolo perché questa mia candidatura nasce dalla base, dai cittadini stanchi di cinque anni di amministrazione Orlando, che ha lasciato soltanto macerie”.