Il Consiglio di giustizia amministrativa di Sicilia investe la Corte Costituzionale sulla legittimità dell’obbligo vaccinale anti-covid per il personale sanitario.
L’obbligo vaccinale per il personale sanitario approderà innanzi alla Corte Costituzionale. Così ha deciso il Consiglio di giustizia amministrativa della Sicilia, che è l’equivalente del Consiglio di Stato nelle altre regioni. Sarà dunque valutato dal massimo organo di garanzia del rispetto della Costituzione della Repubblica l’eventuale profilo di legittimità costituzionale dell’obbligo alla dose anti-covid, a seguito del ricorso di uno studente al terzo anno di infermieristica dell’Università di Palermo, che l’anno scorso si è rifiutato di vaccinarsi e che è stato sospeso. E il caso potrebbe coinvolgere anche tutto il personale sanitario no-vax sospeso dal servizio in tutta Italia. Per i giudici siciliani infatti l’obbligo sarebbe in contrasto con la Costituzione perché “il numero di eventi avversi, l’inadeguatezza della farmaco-vigilanza passiva e attiva, il mancato coinvolgimento dei medici di famiglia nel triage pre-vaccinale e la mancanza nella fase di triage di approfonditi accertamenti e persino di test di positività o negatività al covid, mettono potenzialmente a rischio la salute del vaccinato. Tutto ciò non consente di ritenere soddisfatta, allo stadio attuale di sviluppo dei vaccini anti-covid e delle evidenze scientifiche, la condizione, posta dalla Corte Costituzionale, di legittimità di un vaccino obbligatorio solo se, tra l’altro, si prevede che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che è obbligato, salvo che per quelle sole conseguenze che appaiano normali e, pertanto, tollerabili. Nell’elenco degli effetti dei vaccini emergono anche patologie gravi, tali da compromettere, in alcuni casi in modo irreversibile, lo stato di salute del soggetto vaccinato, cagionandone l’invalidità o, nei casi più sfortunati, il decesso. Vero è che le reazioni gravi costituiscono una minima parte degli eventi avversi complessivamente segnalati; ma il criterio posto dalla Corte Costituzionale in tema di trattamento sanitario obbligatorio non pare lasciare spazio ad una valutazione di tipo quantitativo” – concludono, in sintesi, i giudici del Cga siciliano. Nel frattempo sono adesso 6.481 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 46.599 tamponi processati. Il tasso di positività è al 13,9%. La regione è al quinto posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 239.409, con un aumento di 1.620. I guariti sono 6.949. Le vittime sono state 20, per un totale dei decessi a 9.918. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 989, 16 in meno, e quelli in terapia intensiva sono 62, 3 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 2.940, Catania 1.029, Messina 1.461, Siracusa 485, Trapani 830, Ragusa 579, Caltanissetta 363, Agrigento 772, Enna 130.