Si consolida l’aumento dei casi covid, ma al momento non si tratta della quinta ondata. L’Omicron 2 dilaga: un positivo ne contagia 15 o 16.
L’aumento dei contagi, alla vigilia della revoca o dell’attenuazione di alcune determinanti restrizioni, come green pass e mascherine, preoccupa, e non poco. Secondo la Fondazione Gimbe, l’aumento dei casi covid in Italia non è un semplice rimbalzo, anche se al momento non si può etichettare la risalita come avvio della quinta ondata. Peraltro vi sono troppe differenze regionali, laddove la curva epidemica è più alta soprattutto nelle regioni del centro – sud. Secondo l’analisi Gimbe, i nuovi dati aggiornati in ambito nazionale registrano nell’ultima settimana (13-19 marzo) oltre 477mila casi, rispetto a poco meno di 332mila della settimana precedente (6-12 marzo), con un incremento del 30,2%. Il tasso di positività dei tamponi ha superato il 15%, e il numero degli attualmente positivi è risalito da poco più di 971mila del 10 marzo a 1.147.519 il 19 marzo. L’aumento riguarda tutte le fasce di età con una maggior risalita nelle fasce più giovani: in particolare 10-19 anni e a seguire 0-9 anni. Diverse sono le cause di questa aumentata circolazione virale: rilassamento della popolazione e allentamento delle misure, progressiva diffusione della più contagiosa variante Omicron 2, calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione, e persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso. Quindi il rischio di una nuova pressione sugli ospedali. Al momento non si rilevano segni di sovraccarico anche se i posti letto occupati in area medica hanno ripreso lievemente a salire. Attualmente l’incidenza della Omicron 2 è al 47%, quindi quasi la metà dei casi positivi riscontrati. E a fronte di ciò, in riferimento alla revoca delle restrizioni, come le mascherine al chiuso dal primo maggio in poi, il consulente del ministero della Salute, Walter Ricciardi, avverte: “Le mascherine vanno tenute al chiuso almeno fino a giugno. Già a maggio ci troveremo a fronteggiare un momento delicato, perché con l’eliminazione delle mascherine anche al chiuso e la liberalizzazione dei comportamenti è probabile che una risalita dei contagi ci sarà. L’aumento delle infezioni potrebbe verificarsi nei mesi estivi turistici. Se si tolgono le mascherine a maggio, ci sarà una risalita il cui picco è prevedibile proprio tra giugno e luglio. Omicron 2 è più contagiosa, ed ha una contagiosità paragonabile a quella del morbillo: ogni persona positiva ne contagia 15 o 16”. Nel frattempo adesso sono 4.777 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 30.537 tamponi processati. Il tasso di positività è al 15.6%. La regione è al quinto posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 236.862, con un incremento di 3.696. I guariti sono 2.225. Le vittime sono state 12, per un totale dei decessi a 9.860. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 938, 28 in più, e quelli in terapia intensiva sono 60, 2 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 1.663, Catania 709, Messina 1.303, Siracusa 422, Trapani 323, Ragusa 445, Caltanissetta 324, Agrigento 637, Enna 107.