HomeCronacaSanitari covid in fibrillazione

Sanitari covid in fibrillazione

Poco più di tre settimane allo stop dell’emergenza e alla scadenza degli oltre 9mila contratti dei sanitari assunti a tempo determinato per la lotta al covid: come si procede.

Il tempo stringe per 9mila sanitari, tecnici e amministrativi assunti in Sicilia per la lotta al covid: mancano poco più di tre settimane alla scadenza dei contratti legati alla fine dello stato di emergenza, decretata dal governo nazionale il 31 marzo. I sindacati di categoria lanciano l’allarme: “La pandemia non è finita. Senza la proroga rischiano di chiudere reparti, hub e Usca. Vi saranno rilevanti criticità negli ospedali siciliani e nei distretti territoriali. Bisogna prorogare sino a fine anno i contratti di tutto il personale covid e avviare iniziative per la stabilizzazione dei precari”. La strada per uscire dall’impasse, allo studio dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, è prorogare fino a luglio almeno i contratti del personale sanitario, che sono oltre 6mila. Tuttavia ancora manca la relativa circolare. E così le aziende procedono in ordine sparso: all’Azienda sanitaria provinciale di Catania sono stati licenziati i primi professionisti in scadenza a febbraio, a Trapani sono stati tutti confermati fino al 30 giugno, a Palermo si lavora alla stabilizzazione di medici e infermieri reclutati tramite selezione, a Messina resterà in servizio per altri tre mesi solo una parte dei sanitari. Una linea comune quindi non c’è. E soprattutto negli ospedali, dove è ancora alta la pressione dei pazienti covid, cresce la tensione. A “Villa Sofia – Cervello”, l’azienda che più di altre a Palermo ha pagato il prezzo dell’emergenza in termini di posti letto, almeno cento infermieri rischiano di andare a casa il 31 marzo. Solo al pronto soccorso covid del “Cervello” se ne contano 24, oltre a 13 medici neolaureati. Altri giovani camici bianchi assunti con contratti covid lavorano al pronto soccorso di “Villa Sofia”, che scoppia di pazienti. I primari delle due aree di emergenza, Tiziana Maniscalchi e Aurelio Puleo, hanno scritto al manager Walter Messina chiedendo la proroga di tutti i rapporti di lavoro. Altrimenti – sottolineano – si rischia di chiudere i battenti. Il Policlinico di Palermo ha già deciso per la proroga dei contratti almeno per i sanitari, mentre nell’ospedale universitario di Messina prendono tempo: “I reparti covid sono ancora pieni – spiega il manager Giampiero Bonaccorsi – e questo personale ha colmato carenze ataviche. In corsia abbiamo cento infermieri assunti per l’emergenza senza i quali non possiamo garantire l’assistenza. Ogni azienda dovrà assumersi la responsabilità di una decisione”. Nel frattempo adesso sono 2.357 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 17.263 tamponi processati. Il tasso di positività è al 13,6%. La regione è al secondo posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 223.336, con un incremento di 1.565 casi. I guariti sono 1.384. Le vittime sono state 3, per un totale dei decessi a 9.620. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 987, 27 in più. E quelli in terapia intensiva sono 65, 2 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 677, Catania 262, Messina 649, Siracusa 157, Trapani 321, Ragusa 223, Caltanissetta 140, Agrigento 356, Enna 167.

- Advertisment -

Most Popular

Recent Comments