Legambiente Circolo Rabat Agrigento, tramite il coordinatore Daniele Gucciardo, interviene a seguito dell’annuncio dell’intenzione dell’assessore comunale di Agrigento, Aurelio Trupia, di modifiche al sistema di raccolta differenziata porta a porta con un modello misto, collocando i “cassonetti intelligenti” nei condomini più abitati, in cui gli utenti andrebbero a conferire i rifiuti. Gucciardo afferma: “Per quanto ci riguarda nutriamo forti dubbi che questo sistema rappresenti un avanzamento ed una innovazione positiva, poiché è ampiamente dimostrato dai fatti che la raccolta stradale peggiora la qualità del rifiuto differenziato da portare agli impianti di trattamento e conseguentemente aumenta i costi. Questo perché la quantità di utenti che volontariamente e correttamente conferirà dentro cassonetti non sarà uguale a quella che negli ultimi quattro anni e mezzo si è adeguata operando la differenziazione dei propri rifiuti a casa. Il porta a porta garantisce il controllo puntuale di ciò che viene conferito e consente di correggere comportamenti scorretti. Quando si riuniscono le utenze in più cassonetti stradali, o per grandi gruppi di condomini, questa capacità di controllo si riduce enormemente perché diventa più difficile individuare chi sbaglia. Inoltre il porta a porta consente di porre in essere la tariffazione puntuale premiando le utenze che differenziano i rifiuti correttamente rispetto a chi non lo fa, ottenendo per conseguenza una migliore qualità del rifiuto da conferire agli impianti di trattamento e un maggior introito per le casse comunali. Ed è questo l’obiettivo al quale dovrebbe puntare l’amministrazione comunale, cioè partecipare agli appositi bandi per fornire agli utenti i mastelli dotati di microchip che consentano di registrare la quantità e la qualità del rifiuto conferito giornalmente. Il risparmio dei costi del servizio che dice di voler perseguire l’assessore Trupia dovrebbe scaturire da un efficientamento di questo tipo. La necessità di modificare il sistema per poter spostare le risorse dal ritiro del rifiuto allo scerbamento ed allo spazzamento non è giustificata, poiché non deve essere l’Amministrazione Comunale a farsi carico di risolvere i problemi organizzativi del Raggruppamento Temporaneo di Imprese che si è aggiudicato l’appalto di Igiene Ambientale impegnandosi ad assolvere, con quei soldi e con quel personale, tutte le attività indicate nell’offerta”.