Il destino di circa 80 emittenti televisive locali siciliane nelle mani del governo romano. La manifestazione di protesta nella Capitale.
Anche Teleacras ha partecipato a Roma, innanzi alla sede del ministero dello Sviluppo economico presieduto da Giancarlo Giorgetti, alla manifestazione di protesta delle circa 80 emittenti televisive locali siciliane che rischiano la chiusura a causa della vendita da parte dello Stato delle frequenze, attualmente occupate dalle Tv locali, agli operatori telefonici per il 5G, prestandosi dunque, ovviamente in cambio di tanto denaro, a tale accordo scellerato a danno del diritto all’informazione locale e della tutela dei posti di lavoro. Infatti, all’opinione pubblica si racconta la menzogna che si tratta di una conseguenza del transito al secondo digitale terrestre. Non è vero: prova ne è che quando nel 2012 si è transitati sul primo digitale terrestre tutte le Tv locali hanno avuto accesso in modo del tutto diretto e senza costi aggiuntivi, se non il costo di acquisto degli apparecchi per trasmettere in digitale. La verità inoppugnabile è che lo Stato, attualmente rappresentato dal banchiere Mario Draghi e dal commercialista Giorgetti, che è nato a Cazzago Brabbia (Come? Cazzago Brabbia), ha ceduto le frequenze alle lobbie degli operatori telefonici, ritagliando un minimo spazio restante di frequenze da assegnare alle Tv locali tramite un bando cucito da abili sarti di Stato a misura delle Tv più facoltose, di carattere regionale, privando il territorio locale dei tasti del telecomando sulle Tv locali.
Delle interviste registrate a Roma sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.