Il Tribunale di Termini Imerese, accogliendo quanto richiesto dalla Procura, ha condannato a 30 anni di carcere Loredana Graziano, 35 anni, imputata di avere avvelenato con il cianuro il marito, Sebastiano Rosella Musico, 40 anni, pizzaiolo, morto il 22 gennaio del 2019. Lui era uno sportivo e godeva di ottima salute. Il decesso era avvenuto tra forti spasmi e dolori lancinanti. Secondo la perizia tossicologica, depositata dal consulente del pubblico ministero, nel corpo del ristoratore c’era cianuro, un tipo di veleno non facile da reperire in commercio. Di infarto, invece, parlò il medico legale, ma i parenti non si sono mai rassegnati a tale tesi. Secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri della compagnia di Termini Imerese, e dalle perizie tossicologiche, l’uomo è stato ucciso, avvelenato con il cianuro. Prima la donna avrebbe somministrato nel cibo al marito un farmaco anti coagulante, il Coumadin, con effetti tossici in caso di sovra-dosaggio. Non avendo ottenuto il risultato, avrebbe adottato la soluzione finale: una dose di cianuro.