L’Inail pubblica il consuntivo dei morti e dei contagiati sui posti di lavoro dall’inizio della pandemia. E sul fronte sanitario sono quasi 500 le vittime.
A due anni esatti dallo scoppio della pandemia covid è tempo di consuntivi. L’Inail, l’Istituto nazionale assistenza invalidi del lavoro, ha pubblicato i dati di competenza. Sono 823 le denunce di morti sul lavoro per contagio da covid dall’inizio della pandemia alla fine del gennaio scorso, pari a un quarto dei decessi sui posti di lavoro denunciati all’Inail. Ancora nel gennaio scorso i contagi denunciati sono stati 20.344, il dato più alto dalla fine del 2020, portando il totale a 211.390. Le denunce di contagio con esito mortale arrivate a gennaio sono state 12 ma tutte riferite a decessi avvenuti nei mesi precedenti. Le denunce di infortunio sul lavoro da covid pervenute all’Inail dall’inizio della pandemia sono pari a oltre un sesto del totale degli infortuni denunciati da gennaio 2020, e all’1,9% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di Sanità alla stessa data. I contagi sul lavoro con esito mortale rilevati fino al 31 gennaio sono lo 0,6% dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Istituto superiore di Sanità alla stessa data. E sul fronte sanitario, ancora a consuntivo, sono state quasi 500 le vittime decedute per covid soprattutto quando contro le impennate del virus non c’erano ancora i vaccini. Tra i morti anche tanti camici bianchi che si sono lanciati nel campo di battaglia rientrando dalla pensione. Dei circa 500 decessi, 370 erano medici e odontoiatri, e di questi 216 erano medici di famiglia, del 118, guardie mediche, specialisti ambulatoriali, liberi professionisti, e 30 gli odontoiatri. A questi si aggiungono 90 infermieri, 3 ostetriche e 32 farmacisti. In tale ambito sono quasi 22mila i medici al momento non immunizzati; due mesi fa erano 40mila in più. Nel frattempo a fronte della riduzione progressiva della curva dei contagi, il microbiologo Andrea Crisanti ha spiegato: “La curva sta calando perché la maggior parte delle persone si è vaccinata o infettata recentemente. La cosa migliore è aprire di più ora che tra qualche mese, perché ora siamo più protetti. Paradossalmente a giugno saremo più esposti al contagio di oggi”. Adesso sono 5.795 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 33.470 tamponi processati. Il tasso di positività è al 17,3%. La regione è al quarto posto per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 247.937, con un aumento di 1.271. I guariti sono 4.626. Le vittime sono state 29, per un totale dei decessi a 9.310. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 1.254, 2 in meno, e quelli in terapia intensiva sono 85, 9 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 879, Catania 1072, Messina 1021, Siracusa 927, Trapani 374, Ragusa 517, Caltanissetta 372, Agrigento 599, Enna 165.