Il prossimo 31 marzo scade lo stato d’emergenza, ma il ministro Speranza raccomanda prudenza. Probabile la quarta dose per tutti dopo l’estate. Il calendario dello stop alle restrizioni.
A due anni esatti dallo scoppio della pandemia, lo stato d’emergenza, a meno di imprevisti, sarà revocato il prossimo 31 marzo. Tuttavia non sarà un “liberi tutti”. Ed è il ministro alla Salute, Roberto Speranza, a spiegare perché: “Perché non ci sarà un giorno in cui il covid, da un momento all’altro, sparirà. Per questo pensare di smantellare tutto l’impianto di regole e restrizioni a partire da una data puntuale – magari il 31 marzo quando scadrà lo stato d’emergenza – non è la strategia migliore. Anzi, con 60mila casi al giorno è un errore, e quindi sì, ancora per un po’, alle mascherine al chiuso, al green pass e forse anche alla quarta dose in autunno. Invito tutti a tenere i piedi per terra: il covid non prende l’aereo e va via il 31 marzo. Il green pass è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia, e le mascherine al chiuso sono ancora importanti. A marzo partirà la quarta dose per gli immuno-compromessi, ma dovremo valutare il richiamo per tutti dopo l’estate. Due anni fa furono fatte scelte difficili, oggi il 91% della popolazione sopra i 12 anni si è vaccinato e questo ci mette nelle condizioni di gestire in maniera del tutto diversa la pandemia, che purtroppo è ancora in corso” – conclude. I primi passi verso una maggiore normalità sono in calendario il primo marzo con l’aumento della capienza negli stadi, al 75%, e nei palazzetti al 60%. Poi dal 10 marzo si potrà tornare a consumare cibo nei cinema, nei teatri e negli impianti sportivi. Sempre dal 10 marzo si potrà fare visita ai propri cari ricoverati negli ospedali. La visita, della durata massima di 45 minuti, sarà consentita anche in terapia intensiva. Per entrare in ospedale sarà obbligatorio il green pass rafforzato, quindi da vaccino. I guariti dal covid dovranno presentare un tampone negativo. Ed ancora per quanto riguarda il green pass, al momento si valuta l’ipotesi di abolirlo ad aprile per accedere ai bar e ristoranti all’aperto, e di mantenerlo almeno fino al 15 giugno per entrare nei mezzi di trasporto e nei luoghi al chiuso. Il 15 giugno scade l’obbligo di vaccinazione per gli over 50, ma potrebbe esserci una proroga. Nel frattempo adesso sono 4.468 i nuovi casi di covid in Sicilia a fronte di 29.596 tamponi processati. Il tasso di positività sale al 15,1%. La regione è al terzo posto per nuovi contagi giornalieri in Italia. Gli attuali positivi sono 247.522 con un decremento di 937. I guariti sono 5.530. Le vittime sono state 10, per un totale dei decessi a 9.263. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 1.279 ricoverati, 9 in meno, e quelli in terapia intensiva sono 100, uno in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 1.070, Catania 926, Messina 705, Siracusa 543, Trapani 377, Ragusa 287, Caltanissetta 213, Agrigento 253, Enna 229.