Giuseppe Nunziato Belcastro e Giuseppe Di Salvo, attivisti del Movimento 5 Stelle e della Federazione dei gruppi del Movimento 5 Stelle, hanno diffuso un intervento contro il rischio chiusura di centinaia di emittenti televisive locali. Belcastro e Di Salvo in premessa si soffermano sui danni all’occupazione e al diritto all’informazione plurale e democratica. E poi aggiungono: “Tutto potrebbe risolversi se il Ministero dello Sviluppo economico e l’Agcom trovassero un accordo che è certamente possibile. Ad esempio sul costo del fitto da versare allo Stato, oltre 70mila euro che pesano in maniera enorme sui piccoli bilanci di queste emittenti. E poi agire sui criteri di distribuzione dei finanziamenti previsti dal Fondo per il pluralismo dell’informazione e nuove tecnologie che assegnano oltre l’80 per cento ai grandi network nazionali che negli ultimi 7 anni hanno incassato circa 770 milioni di euro, lasciando alle piccole emittenti solo le briciole” – concludono.
Bene. Grazie a Belcastro e Di Salvo. Tuttavia, se non si tenta di concretizzare, si scade nella retorica, nelle parole pilatesche: “Io sono intervenuto”. Dunque: attivisti dei 5 Stelle, rivolgetevi a Roma al vostro ministro Patuanelli, che è stato ministro dello Sviluppo economico con delega alle Telecomunicazioni. E purtroppo non si è opposto a quanto deciso e organizzato, ovvero la chiusura delle tv locali, da parte dei suoi predecessori. Dunque: raccomandate al vostro ministro Patuanelli di rivolgersi al suo collega attuale ministro delle Telecomunicazioni, Giorgetti, affinchè si risolva il problema nel modo da voi indicato. Il prossimo vostro comunicato dovrà essere intitolato: “Patuanelli bacchetta Giorgetti”. Grazie ancora, però: non fiori, ma opere di bene.