Sono 874 i milioni di euro del Fondo sociale europeo impegnati in Sicilia. Raggiunto il target annuale. Gli interventi del Comitato di sorveglianza e dell’assessore Lagalla.
Sono circa 874 milioni di euro le risorse impegnate nell’ambito della programmazione 2014-2020 del Fondo sociale europeo per la Sicilia. E le spese certificate hanno già raggiunto 442 milioni di euro, ovvero il 54% del denaro a disposizione. Così emerge dai dati a disposizione del Comitato di sorveglianza dello stesso Fondo sociale europeo. Le operazioni finanziate distribuite nei 5 assi in cui si articola il programma sono oltre 20mila. Ed è l’asse 2, su inclusione sociale e lotta alla povertà, quello che è stato maggiormente sfruttato, con risorse spese per 221 milioni circa, a fronte di una dotazione dell’asse di 288 milioni di euro. Tra le azioni finanziate vi sono spese sanitarie, percorsi per la formazione di assistenti familiari e per la formazione di persone con disabilità, l’implementazione di buoni servizio per la promozione dell’occupazione regolare, servizi di assistenza domiciliare integrata e di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti. E poi, ancora, azioni per l’inserimento socio – lavorativo di soggetti in esecuzione penale e per l’occupabilità di persone con disabilità, vulnerabili e a rischio di esclusione. Patrizia Valenti, Autorità di Gestione del Fondo, commenta: “Sicuramente il Fondo sociale europeo ha raggiunto obiettivi importanti in questo periodo contabile che si è chiuso nel 2021. Abbiamo avuto due importanti riprogrammazioni nel corso dell’anno che hanno permesso al Programma di rispondere pienamente alle emergenze che si erano determinate con il covid e dare risposte immediate ai cittadini: dalle spese sanitarie alla Cassa integrazione in deroga, dai voucher alimentari ai tablet, o le sim dati per le scuole. Parlando inoltre della nuova programmazione sarà necessario un grande coordinamento istituzionale per la chiusura del programma 2014-2020, le risorse aggiuntive stanziate per 55 miliardi di euro, quelle della coesione 2021-27 ed il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che entra ormai nella fase attuativa. Sarà quindi necessario che ognuno faccia la propria parte guardando agli attori che si occupano degli altri strumenti”. E l’assessore regionale a Formazione e Pubblica Istruzione, Roberto Lagalla, aggiunge: “La Regione Siciliana ha già ampiamente superato il target di spesa previsto per il prossimo 31 dicembre per il Fondo sociale europeo 2014-2020, attraverso l’azione, dell’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale e di quello alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro, per la correzione degli squilibri sociali, il sostegno alle politiche educative, il recupero delle criticità formative e per un nuovo modello di formazione professionale. E poi del Dipartimento Salute per le spese sanitarie connesse all’emergenza covid. Mi sembra che il giudizio complessivo delle Autorità di vigilanza europee, per quanto preliminare, sia in linea e coerente con le azioni portate avanti dalla Regione Siciliana che intendiamo riproporre e amplificare nella prossima programmazione 2021-27. La prossima programmazione dovrà spingere anche sull’occupazione femminile eliminando gli ostacoli per una piena occupazione delle donne e andando nella direzione di una maggiore conciliazione vita-lavoro”.