Operazione antidroga dei Carabinieri: 26 indagati per detenzione e spaccio di cocaina e hashish tra le province di Agrigento e Caltanissetta. Dettagli e conferenza.
Trascorso il Natale e poi il giorno di Santo Stefano, 150 Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Agrigento, supportati dai reparti speciali dell’Arma, sono stati impegnati in un’operazione antidroga coordinata dalla Procura di Agrigento. E’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 26 indagati di detenzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish tra Agrigento e dintorni, Canicattì, Racalmuto, Grotte, Favara, e anche in provincia di Caltanissetta, a Gela e a San Cataldo. Le misure cautelari, accolte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Stefano Zammuto, sono state firmate dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sostituto procuratore Gloria Andreoli. Agli arresti domiciliari sono stati ristretti in 7, due dei quali con il braccialetto elettronico. Agli altri 19 è stato imposto il divieto di dimora nel Comune di residenza. L’inchiesta è stata intitolata “Piramide” perché le attività di traffico e di vendita di droga al dettaglio, proveniente dalla provincia nissena e destinata al mercato agrigentino, si sarebbero svolte attraverso una organizzazione verticistica, piramidale, tra spacciatori e collaboratori, ruoli e funzioni. Nel corso degli interventi investigativi sono stati sequestrati circa 2 chilogrammi di cocaina e 4 chilogrammi di hashish, per un valore complessivo di almeno 100mila euro. E poi 5 sono stati arrestati in flagranza di reato, e 2 denunciati a piede libero. Numerosi sono stati segnalati alla Prefettura come abituali consumatori di stupefacenti. Le indagini sono state condotte sia con metodi tradizionali, come osservazioni e pedinamenti, sia con intercettazioni telefoniche, ambientali e sistemi di localizzazione satellitare GPS, e hanno consentito di acquisire rilevanti riscontri probatori. Le posizioni degli indagati saranno sottoposte ad un primo vaglio del Tribunale del Riesame e successivamente al giudizio di merito del Tribunale di Agrigento per l’accertamento, in contraddittorio tra le parti, della eventuale responsabilità penale. I sette arrestati ai domiciliari sono Mirko Salvatore Rapisarda, 40 anni, di Gela, Ignazio Agrò, 63 anni, di Racalmuto, Salvatore Carlino, 31 anni, originario di San Cataldo e residente a Canicattì, Salvatore Vetro, 45 anni, di Favara, Sabrina Beatrice Palmeri, 38 anni, di Favara, Calogero Busuito, 50 anni, di Grotte, e Gianluca Taibi, 42 anni, di Racalmuto.