Si profilano nuove restrizioni a cavallo o dopo le festività di fine anno. Le incognite variante Omicron ed efficacia vaccini. L’assessore Razza rilancia l’obbligo vaccinale.
Con l’avvicinarsi del Natale ci si avvia a nuove limitazioni. All’orizzonte si profila il rischio della zona arancione, e, con l’avanzata di Omicron, già da gennaio si ipotizzano nuovi scenari sull’utilizzo del certificato verde. Il green pass attualmente ha validità di 9 mesi, ma tra un mese potrebbero intervenire delle modifiche. Se la Omicron buca il vaccino significa che è completamente un altro virus. Adesso il green pass ha un senso ma con un’altra variante completamente diversa tutto può cambiare. Già la prossima settimana, dopo la cabina di regia e il Consiglio dei Ministri previsti giovedì prossimo 23 dicembre, potrebbe arrivare dal Governo il via libera alle nuove misure annunciate: dai tamponi per tutti coloro che partecipano ad eventi pubblici (dunque anche laddove dovesse essere possibile organizzare veglioni), alle mascherine all’aperto fino all’accorciamento della durata del certificato verde. E’ ciò con la concreta possibilità che passi l’ipotesi di estendere l’obbligo del lasciapassare rinforzato, e dunque del vaccino, anche ad altri ambienti lavorativi, come già avviene per sanitari, forze dell’ordine e insegnanti. In Sicilia l’obbligo di mascherine all’aperto in presenza di più persone è già in vigore dallo scorso 18 novembre per ordinanza regionale, ma la sua applicazione è stata occasionale e i controlli quasi inesistenti già dopo la prima settimana. E nella prospettiva di nuove restrizioni, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, rilancia l’obbligo vaccinale, e afferma: “Il presidente Musumeci in più di una occasione si è espresso per l’obbligatorietà dei vaccini anti-covid anche raccogliendo la preoccupazione di chi ha deciso di non vaccinarsi in assenza di una chiara presa di posizione da parte dello Stato. In Sicilia ci stiamo preparando, secondo le disposizioni ministeriali, a un rafforzamento dell’offerta ospedaliera e a rendere più strette le maglie delle ordinanze con cui il presidente della Regione ha disposto i controlli col tampone per i rientri in Sicilia, ma siamo anche la prima Regione ad avere disposto la mascherina all’aperto, cosa che ora stanno facendo tutti. Oggi chiediamo al governo nazionale di fare la sua parte, che vuol dire anche prevedere delle risorse adeguate all’innalzamento dei controlli, perché fino a oggi lo stanziamento per le spese covid sostenuto dalle Regioni è largamente insufficiente nonostante le richieste del ministero della Salute che è sempre stato vicino a tutte le regioni italiane” – conclude Razza. Nel frattempo sono 608 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 13.905 tamponi processati. Il tasso di positività è al 4,4%. La regione è al nono posto in Italia per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 21.068, con un aumento di 281. I guariti sono 321. Le vittime sono state 6, per un totale dei decessi a 7.355. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 591, 16 in più. E quelli in terapia intensiva sono 63, 2 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 223, Catania 249, Messina 18, Siracusa 0, Ragusa 0, Trapani 5, Caltanissetta 72, Agrigento 41, Enna 0.