Incidenza dei positivi al 3,7% in Sicilia. Il ministro Speranza su facebook: “Terza dose a 5 mesi dall’ultima”. Musumeci auspica l’obbligo vaccinale.
Sono 514 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 13.927 tamponi processati. L’incidenza aumenta al 3,7%. La regione è al sesto posto in Italia per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 10.778, con un aumento di 396. I guariti sono 118. Nessuna vittima. Negli ospedali i ricoverati ordinari sono 393, 14 in più. E quelli in terapia intensiva sono 41, 1 in più. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 175, Catania 174, Messina 55, Siracusa 32, Ragusa 24, Trapani 7, Caltanissetta 12, Agrigento 25, Enna 10. Nel frattempo, è ufficiale: il ministro Speranza nel corso delle ultime ore ha scritto su Facebook che il richiamo con la terza dose è possibile a 5 mesi, e non più a 6, dall’ultima somministrazione del vaccino. Speranza scrive: “La terza dose di richiamo è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto. Dopo l’ultimo parere dell’Aifa sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti. L’intervallo minimo previsto per la somministrazione della dose ‘booster’ (di richiamo) con vaccino a m-RNA, alle categorie per cui è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con unica dose di vaccino Johnson&Johnson) e nei dosaggi autorizzati, è aggiornato a 5 mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato” – conclude il ministro. Il provvedimento in gazzetta oggi è in vigore da domani mercoledì. E se dal ministro Speranza è semaforo verde alla terza dose dopo 5 mesi, dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, è auspicata l’introduzione dell’obbligo vaccinale, così come, ad esempio, sarà in Austria dal prossimo febbraio. Musumeci non dubita affatto, e afferma: “L’obbligo vaccinale è una necessità, non è più una opzione. Quanti morti ancora devono esserci perché qualcuno si convinca che al vaccino non c’è alternativa”. E a testimonianza di quanto il periodo sia critico, e che l’appello di Musumeci non sia azzardato, vi è l’allarme lanciato da Antonino Giarratano, presidente Società Italiana di Rianimazione e Terapia Intensiva, che ha affermato: “Il raggiungimento dei 10mila nuovi casi di persone contagiate dal covid, con un più 95% di ricoveri ed un più 8% di presenze in terapie intensive, sono segnali che indicano che siamo all’interno della “quarta ondata” della pandemia da coronavirus. Con queste cifre e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento”.