Contagi in aumento in Sicilia: incidenza al 4,4%. I dati relativi al contagio nelle scuole, tra alunni, personale docente e non. L’intervento di Razza sul caso dei certificati falsi.
Aumentano i contagi in Sicilia: sono 443 i nuovi casi di covid, a fronte di 10.037 tamponi processati. E la regione balza al primo posto in Italia per nuovi positivi giornalieri. L’incidenza di conseguenza è al 4,4%. Gli attuali infettati sono 7.032, con una aumento di 362 casi. I guariti sono 81. Nessun morto, per un totale dei decessi stabile a 6.986. I ricoverati ordinari sono 329, 20 in più, e quelli in terapia intensiva sono 39, 3 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi contagiati tra le province: Palermo 42, Catania 282, Messina 0, Siracusa 89, Ragusa 1, Trapani 8, Caltanissetta 7, Agrigento 11, Enna 3. Nel frattempo, sul versante scolastico, secondo le analisi che il ministero dell’istruzione sostiene tramite l’ufficio scolastico regionale, sono attualmente 885 gli alunni positivi al covid in Sicilia a fronte di un totale di 639.854 studenti. L’incidenza degli alunni positivi sul totale è dello 0,14%. Le classi in quarantena sono 372. Sono, invece, 90 su un totale di 70.172 i docenti positivi con un incidenza dello 0,13%, mentre sono 16 su 18.419 i dipendenti del personale Ata contagiati. Al monitoraggio ha risposto il 93% delle scuole siciliane. Ed ancora: sono 39.481 le unità di personale scolastico a cui è già stato somministrato il vaccino, che corrisponde al 9,3% del numero totale di somministrazioni in Italia per la stessa categoria di personale. Tale percentuale conferma un andamento delle vaccinazioni nelle scuole siciliane in linea con la media nazionale. E preoccupa il caso dei quattro medici che a Catania falsificavano i certificati per l’esenzione alla vaccinazione anti-covid. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ammonisce: “Avverto il dovere di richiamare ancora una volta tutti al rispetto delle regole ed alla prudenza. Le strutture della Regione stanno procedendo a controlli e segnalazioni. Così come le forze dell’ordine, con in testa il NAS, stanno operando con senso delle istituzioni per garantire la sicurezza di tutti. Non sono per cultura professionale colpevolista e, anzi, sono il più garantista tra i garantisti. Ma siamo in una condizione di emergenza nazionale e bisogna rispettare le regole. Tutte”.