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“Un sanitario no vax è come un prete che non crede in Dio”

Incidenza dei positivi in Sicilia al 2,6%. L’assessore Razza: “Un medico no vax ha la stessa credibilità di un prete che non crede in Dio”. Emblematico il caso di una coppia di Catania.

Sono 410 i nuovi casi di covid in Sicilia, a fronte di 15.903 tamponi processati. L’incidenza è al 2,6%. La regione è al secondo posto in Italia per nuovi contagi giornalieri. Gli attuali positivi sono 13.863, con una diminuzione di 438 casi rispetto al precedente report. I guariti sono 841. Le vittime sono state 7, per un totale dei decessi a 6.839. I ricoverati ordinari sono 505, 19 in meno, e quelli in terapia intensiva sono 55, 6 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi casi tra le province: Palermo 17, Catania 74, Messina 289, Siracusa 3, Ragusa 1, Trapani 0, Caltanissetta 13, Agrigento 13, Enna 0. Nel frattempo, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, punta il dito ancora contro i sanitari disobbedienti, e afferma: “Nei confronti dei sanitari no vax la legge è chiara. Peraltro ritengo che un medico, un infermiere o un operatore sanitario che non si vaccina, ha la stessa credibilità di un prete che non crede in Dio. Le sanzioni per i sanitari che non si vaccinano devono esserci e in alcuni casi sono in fase avanzata. Vedo che di fronte ad una linea dura c’è stata una risposta forse non troppo convinta ma una crescita delle vaccinazioni. Mi auguro che sia così in tutti i servizi essenziali che tutti, e nessuno escluso, vanno messi in sicurezza” – conclude. E ancora nell’ambito delle vaccinazioni per i sanitari, dall’assessorato alla Salute prosegue l’invio delle liste di medici e infermieri mancanti all’appello. Ad esempio, l’Azienda sanitaria provinciale di Enna ha appena ricevuto dalla Regione l’elenco con 825 medici e odontoiatri liberi professionisti che risultano ancora non vaccinati. E il direttore sanitario, Emanuele Cassarà, replica: “Per questi stiamo facendo le verifiche. Tanti esercitano fuori e probabilmente sono già vaccinati. Durante la settimana faremo partire le comunicazioni ed entro 5 giorni ci dovranno dare una risposta in modo da evitare di proseguire l’iter verso l’eventuale sospensione, qualora non dovessero giustificare o dimostrare di essersi sottoposti a vaccinazione”. E ancora in riferimento ai no vax, emblematico è il caso di una coppia catanese, lui di 55 e lei di 50 anni. Non si vaccinano. E così anche i figli. Poi lui ha febbre e tosse. Diagnosi: positivo al covid. Sceglie di curarsi a casa, e infetta la moglie. Tutti e due sono in ospedale. Lui muore in rianimazione. Lei rifiuta i farmaci, e il medico le annuncia che allora sarebbe stata rimandata a casa. Lei si convince e si presta alle cure. Molte persone che fuggono dai vaccini pensano di essere immuni salvo quando si ritrovano col casco o addirittura senza respiro.

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