Il Consiglio comunale di Agrigento ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo proposto dal consigliere di Forza Italia e presidente della Commissione Turismo, Carmelo Cantone, attinente alla carenza idrica che incombe in città. Cantone, che adesso auspica la convocazione di un apposito tavolo tecnico per risolvere il problema, intervenendo in Aula ha affermato: “A seguito di numerose segnalazioni ricevute da parte di strutture ricettive e di cittadini residenti nel centro storico, ritengo non più tollerabile la carenza idrica in una società civile. Il problema è sempre lo stesso: i turni e la durata di erogazione sono insufficienti. L’acqua fornita una o due volte a settimana, e per un’ora, non è sufficiente a riempire i recipienti delle abitazioni. E tanti sono costretti a rivolgersi alle autobotti private. Altrettanti segnalano continue rotture alle tubature idriche. Per rimediare a tale problema, che incombe anche in altri quartieri della città come San Leone e Cannatello, invito il sindaco Miccichè ad attivarsi immediatamente con tutti gli interlocutori preposti. Una soluzione potrebbe essere l’ammodernamento di un modulo del dissalatore di Porto Empedocle, in grado di produrre circa 25-30 litri al secondo, poi degli interventi per eliminare le perdite lungo l’acquedotto Tre Sorgenti, e ciò per il recupero di circa 40 litri al secondo, e poi, ancora, il potenziamento del sistema di sollevamento della diga Castello, a vantaggio del potabilizzatore di Santo Stefano di Quisquina e quindi del sistema del Voltano, aumentando da 112 a quasi 150 i litri al secondo. Sono certo – conclude il presidente Cantone – che il sindaco saprà trovare le necessarie convergenze tra tutta la Deputazione agrigentina per vagliare in maniera seria e responsabile le possibili soluzioni ed i relativi criteri di fattibilità per il bene di tutto il territorio. L’acqua è un bene primario insostituibile e non ha colorazioni politiche nè partitiche”.