Un’operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Palermo è sfociata in otto arresti, richiesti dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Il blitz è l’esito di un’indagine, intitolata “Persefone“, sostenuta da un pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, e condotta dal Nucleo Investigativo di Palermo a carico della famiglia mafiosa di Bagheria al cui vertice vi sarebbe stato Massimiliano Ficano. L’inchiesta ha sventato il progetto di un omicidio che il clan sarebbe stato intento a pianificare contro un pregiudicato locale. Le indagini, infatti, sono state accelerate per evitare l’attuazione del piano omicida contro un uomo che, nonostante gli “avvertimenti”, ha continuato a sfidare i vertici mafiosi. Lo stesso clan sarebbe stato impegnato su scommesse, spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni a danno delle imprese nei cantieri locali, e nel controllo del territorio, attraverso la soluzione delle controversie tra privati. Tra le altre, una estorsione sarebbe stata perpetrata contro i titolari di un panificio di Bagheria, costretti a non produrre più dolci per non concorrere con un bar gestito da un soggetto contiguo alla famiglia bagherese di Cosa Nostra. Gli arrestati, oltre a Massimiliano Ficano, 46 anni, sono Onofrio Catalano, 44 anni, Bartolomeo Antonino Scaduto, 26 anni, Giuseppe Cannata, 37 anni, Giuseppe Sanzone, 54 anni, Salvatore D’Acquisto, 40 anni, Carmelo Fricano, 73 anni, e Fabio Tripoli, 31 anni.