Dopo una tormentata attesa che si è protratta dal novembre scorso, la Regione ha deliberato i pagamenti per gli appalti pubblici eseguiti dai costruttori edili. L’intervento dell’Ance.
I costruttori edili siciliani esultano. L’Ance, l’Associazione che comprende e rappresenta i costruttori edili di Sicilia, stappa lo champagne. Dopo quasi 10 mesi di attesa, dal novembre del 2020, la Regione paga quanto dovuto alle imprese per commesse di lavori pubblici e forniture. In attesa di ciò, gli imprenditori hanno più volte lanciato un disperato grido d’allarme: “Siamo al collasso. La Regione non paga. Noi abbiamo anticipato i soldi per adempiere agli appalti. Ci siamo indebitati con le banche. Siamo costretti a licenziare personale oppure, ancora peggio, a cessare le nostre attività”. E invece no. “Sono stati appena deliberati tutti i pagamenti”. Così, a domanda dell’Ance, ha risposto il capo della struttura tecnica dell’assessorato al Bilancio, Vincenzo Cusumano, il quale ne ha avuto conferma dal Ragioniere generale. E il presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, commenta: “Per arrivare a questo risultato, però, la Regione ha accumulato diversi mesi di ritardo, tra l’approvazione del bilancio 2021 e il riaccertamento dei residui passivi, con gravi danni alle imprese creditrici già afflitte dalla crisi economica provocata dalla pandemia. Sono ritardi nei pagamenti che le imprese hanno subito negli ultimi tre anni, da quando, cioè, l’applicazione del decreto legislativo 118 del 2011 ha creato problemi nella formulazione dei bilanci pubblici e nel riaccertamento dei residui passivi. E sono intoppi per i quali non è ancora stata trovata una soluzione radicale”. Poi Cutrone si rivolge verso il futuro e prospetta: “Lanciamo un appello al governo regionale e a tutte le forze politiche affinché tale situazione non si ripeta anche nel 2022. Le premesse non sono confortanti. Infatti, ad oggi manca ancora la programmazione regionale dei fondi europei dell’agenda 2021 – 2027, che avrebbe dovuto essere pronta questo mese anche per prevederne le ricadute economiche nel Defr, il Documento economia e finanza regionale, e inserire nel bilancio 2022 le quote di co-finanziamento regionale ai fondi europei. In proposito la Regione ha annunciato che la nota di aggiornamento al Documento economia e finanza regionale sarà pronta entro fine ottobre. Ance Sicilia, quindi, auspica che la Regione riesca a depositare puntualmente i documenti contabili all’Assemblea Regionale entro metà ottobre, affinché il Parlamento regionale li approvi entro il prossimo 31 dicembre”. E poi Santo Cutrone si sofferma su alcuni problemi logistici e di carenze di organico, e afferma: “Sul riaccertamento dei residui passivi, l’amministrazione regionale ha spiegato che quest’anno ha provato ad applicare il software utilizzato da anni dalla Regione Lombardia, ma che pure questo programma ha presentato problemi, per cui se ne sta sviluppando uno nuovo, la cui sperimentazione dovrebbe partire il prossimo anno. Ben venga il nuovo sistema, se porterà alla puntualità dei pagamenti, ma forse, se tutto ciò si fosse fatto prima, oggi si avrebbe già la soluzione. Buone notizie, invece, sul fronte del rafforzamento della capacità amministrativa della Regione: l’assessorato ha annunciato che è in corso l’assunzione di 300 unità di personale per coprire i vuoti d’organico, e che i dipartimenti Bilancio e Finanze stanno perseguendo iniziative congiunte con l’obiettivo di digitalizzare e semplificare i processi amministrativi. Questa è una innovazione dei sistemi interni, mentre serve anche una vera semplificazione del rapporto fra Pubblica Amministrazione e cittadini, che consenta alle imprese di ricevere subito un ‘sì’ o un ‘no’, senza nulla togliere all’azione di controllo e verifica, ma prevedendo automatismi che sottraggano spazi alla discrezionalità, alla libera interpretazione e ai tempi da ‘smart working’ dei burocrati”.