Nel settembre del 2014 la dirigente alla Regione Siciliana, Annarosa Corsello, è stata iscritta nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e corruzione nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo sul flop del click day del Piano Giovani, il progetto dell’assessorato alla Formazione che avrebbe favorito i contatti di lavoro tra giovani disoccupati e imprese. Però le ottime intenzioni fallirono perché in occasione delle iscrizioni sul sito per partecipare alle selezioni, nel primo click day del 14 luglio 2014 e nel secondo del 5 agosto, le richieste di accesso al sito internet del progetto sono state così tante da provocare il ko, il tilt, tanto che il click day è stato ribattezzato flop day. Ebbene, nel gennaio del 2016 la Procura palermitana ha chiesto al Tribunale l’archiviazione dell’indagine sulla gestione del progetto e, quindi, delle accuse all’unica indagata, la dirigente Annarosa Corsello, inquisita dal sostituto procuratore, Piero Padova, che ha puntato il dito contro l’affidamento del servizio informatico, diretto, senza una gara, per 200mila euro, alla Ett, una società di Genova. Poi il dietro front da parte dello stesso Padova: è tramontato il sospetto che la dirigente Corsello abbia favorito la Ett per un presunto rapporto di lavoro della figlia con la stessa società. La ragazza, infatti, avrebbe beneficiato solo di un contratto co.co.pro di un mese e non con la società Ett scelta dalla madre ma con un’altra impresa che è stata parte di un’Associazione temporanea di imprese di cui è stata altrettanto parte la Ett. E poi, ancora, la scelta della società informatica per gestire il sito del click day sarebbe stata consentita dalla legge che permette l’affidamento diretto in presenza di servizi che richiedono particolari competenze: e la Ett aveva già predisposto un sistema di software per la Regione, e, dunque, l’affidamento a una terza società sarebbe stato antieconomico. Adesso la Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Gabriella Natale, ha accolto la richiesta di archiviazione, sancendo che Annarosa Corsello non favorì la società Ett nell’assegnazione dei servizi informatici del click-day per ottenere un rapporto di lavoro per la figlia. No abuso d’ufficio, no corruzione.