Siciliacque ha iniziato i lavori per installare i dissalatori mobili a Porto Empedocle e a Gela. Schifani: “Saranno funzionanti entro l’estate”.
A cavallo della Pasqua sono iniziati i lavori per attivare i dissalatori mobili a Porto Empedocle e a Gela. A breve le opere saranno avviate anche a Trapani. Sul piatto vi sono 100 milioni di euro: 90 sono pagati con i fondi europei di sviluppo e coesione. Gli altri 10 li paga la Regione Siciliana. Così il presidente Schifani insegue la promessa che gli impianti siano installati e funzionanti entro l’estate, per garantire un ulteriore supporto concreto all’approvvigionamento idrico nelle zone più colpite dalla siccità, ovvero la Sicilia occidentale, funestata dal quarto anno consecutivo di scarsità di piogge. Tecnicamente i lavori in corso consistono nella predisposizione dei già esistenti siti per l’installazione dei nuovi moduli di dissalazione mobile, e poi negli allacci alle opere di raccolta a mare, agli scarichi della salamoia, alla rete idrica ed elettrica. Il presidente Schifani sottolinea che le opere progettate contrastano la crisi e tutelano il diritto dei siciliani al rifornimento d’acqua. Vi sono le risorse, la determinazione per raggiungere il traguardo a giugno, la capacità della Regione di affrontare con tempestività le emergenze, e un’ottima e proficua sinergia con il governo nazionale, tramite la cabina nazionale per l’emergenza idrica diretta dal commissario Nicola Dell’Acqua. A montare i dissalatori mobili è Siciliacque. A conclusione, si installeranno altri due dissalatori in provincia di Palermo, con le relative condotte, per 200 milioni di euro, a cura della Protezione civile siciliana, e con bando di gara atteso da Invitalia. “E’ un insieme di misure sistemiche – rimarca ancora Schifani – che completano e superano quelle emergenziali, già realizzate o in corso, con cui la Regione mitiga la crisi idrica”.