Ricorrono ritardi preoccupanti nella spesa dei fondi del Pnrr in Sicilia: il presidente della Regione, Schifani, convoca lunedì prossimo assessori e dirigenti.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha convocato lunedì prossimo 31 marzo a Palazzo d’Orleans i nove assessori e i quindici dirigenti generali dei dipartimenti preposti all’attuazione degli interventi finanziati dal Pnrr, il Piano nazionale ripresa e resilienza. E perché? Perché ricorrono ritardi preoccupanti sulla spesa dei fondi. La strigliata di Schifani servirà per garantire il rispetto dei cronoprogrammi previsti tramite misure urgenti. Dal monitoraggio condotto dal 25 febbraio al 10 marzo dalla Cabina di regia regionale per il Pnrr, coordinata dal segretario generale della Regione, Margherita Rizza, è emerso tanto di negativo. E nella prospettiva del confronto di lunedì, Schifani prospetta finanche i licenziamenti e ammonisce: “L’eventuale mancato adempimento degli obblighi connessi alla realizzazione degli investimenti sarà rilevante ai fini della valutazione dirigenziale e per l’eventuale risoluzione del rapporto di lavoro, come già previsto dalla mia direttiva dello scorso dicembre sugli indirizzi per l’attività amministrativa e gestionale per il 2025. L’incontro di lunedì prossimo rappresenta un momento cruciale per definire strategie di accelerazione e scongiurare il rischio di perdita dei fondi. Non possiamo permetterci che risorse destinate allo sviluppo della Sicilia tornino indietro”. E sulla vertenza Pnrr piomba a gamba tesa la vice capogruppo del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci, che tuona: “La Sicilia guidata dal centrodestra è la lumaca dell’intera Unione europea per l’utilizzo dei fondi strutturali con poco più di 180 milioni di euro spesi su 7,3 miliardi disponibili. Forse il vero motivo della recente visita a Palermo del vice presidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto, era la certificazione del fallimento della spesa della Programmazione 2021-2027. Mentre la Regione dovrebbe accelerare gli investimenti in tanti settori strategici, energia, infrastrutture, agricoltura, turismo, imprenditoria e welfare, ci troviamo davanti ad un quadro desolante per l’assenza di programmazione e uno stato di avanzamento della spesa sul Fondo sviluppo e coesione dell’1,82%. C’è un rischio concreto di disimpegno dei fondi e di una conseguente restituzione degli stessi a Bruxelles. Il presidente Schifani coinvolga subito il parlamento regionale su un piano di impegni e spesa comunitari credibile”.