Dopo il caso del referto istologico atteso 8 mesi la Regione corre ai ripari. Diverse aziende e ospedali siciliani smaltiranno le migliaia di arretrati a Trapani.
Breve riepilogo: l’insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, 56 anni, ha atteso 8 mesi l’esito dell’esame istologico. E nel frattempo il suo tumore all’utero ha prodotto metastasi fino al quarto stadio. Su quanto accaduto indaga la Procura di Marsala a seguito di una denuncia del Codacons e della stessa insegnante, costretta ad attendere circa 250 giorni il referto dopo l’asportazione di una neoplasia all’utero. I magistrati hanno acquisito le cartelle cliniche all’ospedale di Mazara in cui nel dicembre del 2023 la signora Gallo è stata operata. Il fine dell’indagine penale è accertare l’eventuale nesso di causalità tra il ritardo del referto e l’aggravamento della malattia. La donna è in chemioterapia, lotta contro il tumore, viaggia da Palermo a Milano all’Istituto nazionale tumori. Dunque adesso il presidente Schifani ha convocato un vertice sanitario. Ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità, Daniela Faraoni, e il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Ferdinando Croce. E ha assunto l’impegno di intervenire in soccorso della stessa Azienda per recuperare un ritardo inaccettabile e pericoloso sulla refertazione istologica, preparando un piano straordinario per abbattere i tempi di attesa. Secondo quanto emerso da un’apposita relazione del direttore sanitario dell’Azienda di Trapani, Danilo Greco, sono ancora da refertare 1.405 campioni del 2024 e 1.908 del 2025. L’obiettivo è smaltire l’arretrato entro il prossimo 14 aprile. Già nelle scorse settimane, una parte degli esami è stata affidata a strutture convenzionate. Da oggi anche le Aziende sanitarie di Palermo, Catania e Caltanissetta, e gli ospedali palermitani Policlinico, Villa Sofia-Cervello, Civico e Fondazione Giglio si occuperanno di refertare circa 300 campioni ciascuno entro la scadenza del 14 aprile. I tempi medi di refertazione sono compresi dai 7 ai 14 giorni. E fino a 24 giorni per i campioni da analizzare che sono classificati come non prioritari.