La Cassazione ha rigettato come inammissibile il ricorso della difesa, e ha confermato l’ordinanza del 6 giugno del 2024 del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha mantenuto l’applicazione del regime del carcere duro, al 41 bis, a carico dell’ex capo provincia di Cosa Nostra agrigentina, Salvatore Fragapane, 68 anni, di Santa Elisabetta. I giudici tra l’altro scrivono che: “Nonostante il trascorrere del tempo, il ruolo apicale del detenuto nell’ambito dell’associazione di tipo mafioso è rimasto invariato”. Fragapane, pluri-ergastolano, si sarebbe occupato anche della latitanza di Matteo Messina Denaro, oltre ad essere stato esecutore e mandante di numerosi omicidi, tra cui quello del maresciallo Giuliano Guazzelli, ucciso ad Agrigento il 4 aprile del 1992.