Le indiscrezioni sulle dimissioni dell’assessore regionale Roberto Di Mauro: la replica dell’interessato, del Movimento per l’Autonomia e dell’indicato successore Colianni.
A metà legislatura regionale, ormai secondo consuetudine, si procede ad una ricomposizione della giunta, gergalmente un “rimpasto”, ovvero una staffetta, un avvicendamento amichevole tra uno con un altro assessore dello stesso partito, a volte anche con delle mini manovre di assestamento qualora lungo il cammino politico si siano incrinati rapporti. Schifani avrebbe criticato come inefficiente la gestione dell’assessorato regionale ai Servizi di pubblica utilità. L’assessore Roberto Di Mauro avrebbe paventato le dimissioni. Schifani non ha confermato ma nemmeno smentito. Il partito di Di Mauro, il Movimento per l’Autonomia, ha diffuso una nota in cui si legge: “Circolano varie voci sulle dimissioni di Roberto Di Mauro da assessore. L’ex Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, lo ha invitato a smentirle e gli ha chiesto di continuare nella sua funzione, nonostante le enormi difficoltà legate soprattutto alla carenza di funzionari”. Da tale dichiarazione si deduce che la gestione inefficiente dell’assessorato denunciata da Schifani sarebbe causata dalla carenza di funzionari e non addebitabile all’assessore Di Mauro. Peraltro il Movimento per l’Autonomia ha precisato che nessuno dei deputati in carica appartenenti al Movimento ha reso la propria disponibilità ad entrare in Giunta. Contemporaneamente l’assessore Di Mauro ha replicato: “Quelle che sono state riportate dalla stampa in merito a mie possibili dimissioni sono solo indiscrezioni. E’ chiaro che, però, c’è una riflessione in corso che riguarda la mancanza di funzionari e le difficoltà del settore dei rifiuti”. A raffica replica altrettanto l’indicato, ancora da indiscrezioni, come successore di Di Mauro a capo dell’assessorato, ovvero l’ex vice sindaco di Enna, Francesco Colianni, che dichiara: “La notizia è priva di ogni fondamento, se è vero che, peraltro, al momento mi trovo negli Stati Uniti per motivi professionali, cosa che avviene spesso ormai da diversi anni e per lunghi periodi dell’anno. Non c’è stata né una richiesta da parte mia al Movimento, né una sollecitazione da parte di alcuni. Dispiace essere stato tirato in ballo senza motivi particolari”.