Oggi il presidente della Regione, Schifani, ha convocato i vertici sanitari nell’ambito del caso della donna che ha atteso 8 mesi il referto istologico. Indaga anche la Procura.
L’insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, 56 anni, ha atteso 8 mesi l’esito dell’esame istologico. E nel frattempo il suo tumore ha prodotto metastasi fino al quarto stadio. Oggi pomeriggio, martedì 4 marzo, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha convocato a Palazzo d’Orleans il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Ferdinando Croce, e il direttore sanitario, Danilo Greco. Su quanto accaduto indaga anche la Procura di Marsala a seguito di una denuncia del Codacons e della stessa insegnante, costretta ad attendere circa 250 giorni il referto dopo l’asportazione di una neoplasia all’utero. I magistrati hanno acquisito le cartelle cliniche all’ospedale di Mazara in cui nel dicembre del 2023 la signora Gallo è stata operata. Il fine dell’indagine penale è accertare l’eventuale nesso di causalità tra il ritardo del referto e l’aggravamento della malattia. La donna è in chemioterapia, lotta contro il tumore, viaggia da Palermo a Milano all’Istituto nazionale tumori, e sottolinea: “Non voglio giustizia ma voglio praticare la giustizia per il futuro. Ormai il male è stato compiuto. La mia battaglia non è né rancore né rabbia, ma è solo per cambiare le cose”. Il ministero della Sanità ha interrogato l’Azienda sanitaria trapanese sui tempi di lavorazione degli esami istologici: in pendenza vi sarebbero quasi 3000 esami. Il Codacons tuona: “Ogni giorno che passa senza una diagnosi tempestiva può fare la differenza tra la vita e la morte.Non possiamo tollerare che in un Paese civile si debbano attendere mesi per conoscere l’esito di un esame cruciale per la salute dei cittadini. È un fatto gravissimo su cui la magistratura deve fare piena luce”.