HomeCronaca“Agguato Sacco”: condanna definitiva (video)

“Agguato Sacco”: condanna definitiva (video)

La Cassazione conferma e rende definitiva la sentenza di condanna a carico di Mario Rizzo, di Favara, per il tentato omicidio dell’empedoclino Saverio Sacco.

La Cassazione ha sigillato la condanna a 5 anni e 4 mesi di carcere a carico di Mario Rizzo. La sentenza d’Appello, come di primo grado, è stata confermata. E’ definitiva. Lui, 38 anni, di Favara, ex collaboratore della giustizia, è stato prima reo confesso e poi ha ritrattato di avere tentato di uccidere a pistolettate Saverio Sacco, 42 anni, di Porto Empedocle, ristoratore, inseguito dai proiettili e ferito ad una gamba il 28 aprile del 2017 a Liegi in Belgio. Per lo stesso tentato omicidio è stato già assolto il cognato di Mario Rizzo, Gerlando Russotto, 35 anni, di Favara. E’ stato Rizzo a confessare il delitto coinvolgendo anche il cognato Russotto e Salvatore Prestia, 43 anni, di Porto Empedocle, cognato di Fabrizio Messina. Rizzo ha raccontato che Prestia avrebbe progettato l’agguato perché Sacco lo avrebbe calunniato indicandolo come l’autore di alcune lettere anonime grazie alle quali la Polizia in Belgio ha scoperto nella cantina di casa di Sacco e della moglie tante attrezzature per la coltivazione della marijuana e due pistole. Ancora Rizzo raccontò che il cognato nascondeva in un sottotetto condominiale delle armi, e così fu riscontrato, tanto che Russotto in primo grado è stato condannato a 1 anno e 10 mesi di reclusione. Poi Mario Rizzo non è stato ammesso al programma di protezione per l’insufficiente consistenza delle sue dichiarazioni, e ritrattò: “Ho raccontato falsità, mi sono inventato tutto, mio cognato Russotto non c’entra nulla. Ed è stato Sacco a raccontarmi che a sparargli era stato Prestia”. Gerlando Russotto, appena accusato dal cognato, si è difeso così: “Mi ha incastrato lui, mio cognato Mario Rizzo. Non so nulla di armi e del ferimento del ristoratore a Liegi, che peraltro è anche mio parente. Io a Liegi sono stato solo per lavoro e non ho mai sparato a nessuno. Mio cognato mi odia perché non ho mai approvato la sua relazione con mia sorella. Questo lo sanno tutti. E così si è vendicato. Ed ha anche altri motivi di rancore per incastrarmi. E’ convinto che a farlo arrestare l’ultima volta sia stato io. Le armi trovate nell’androne del mio palazzo? Le ha messe lui, Mario Rizzo. Aveva la disponibilità di tutto e libero accesso. Abitava con noi”.

Angelo Ruoppolo
Angelo Ruoppolohttps://www.teleacras.it
Giornalista professionista, di Agrigento. Nel febbraio 1999 l’esordio televisivo con Teleacras. Dal 24 aprile 2012 è direttore responsabile del Tg dell’emittente agrigentina. Numerose le finestre radio – televisive nazionali in cui Angelo Ruoppolo è stato ospite. Solo per citarne alcune: Trio Medusa su Radio DeeJay, La vita in diretta su Rai 1, Rai 3 per Blob Best, Rai 1 con Tutti pazzi per la tele, Barbareschi shock su La 7, Rai Radio 2 con Le colonne d’Ercole, con Radio DeeJay per Ciao Belli, su Rai 3 con Mi manda Rai 3, con Rai 2 in Coast to coast, con Rai 2 in Gli sbandati, ancora con Rai 2 in Viaggio nell'Italia del Giro, con Striscia la notizia su Canale 5, con Radio 105 nello Zoo di Radio 105 e Rebus su Rai 3. Più volte è stato presente e citato nelle home page dei siti di Repubblica e di Live Sicilia. Il sosia di Ruoppolo, Angelo Joppolo, alias Alessandro Pappacoda, è stato il protagonista della fortunata e gettonata rubrica “Camera Zhen”, in onda su Teleacras, e del film natalizio “Gratta e scappa”, con una “prima” affollatissima al Cine Astor di Agrigento. I suoi video su youtube contano, al 6 ottobre 2024, 30.317.320 visualizzazioni complessive. Gli sono stati assegnati diversi premi tra cui: "Sipario d'Oro", "Alessio Di Giovanni", "Mimosa d'Oro", "Pippo Montalbano". Indirizzo mail: angeloruoppolo@virgilio.it