Oggi altro vertice della maggioranza di centrodestra per la scelta dei candidati presidenti delle Province. Tramontata l’ipotesi del listone unico per i candidati consiglieri.
Dopo essersi stretti la mano intorno alla data del 27 aprile per le elezioni Provinciali in Sicilia di secondo livello, ossia voteranno solo consiglieri comunali e sindaci, adesso, già da oggi lunedì 17 febbraio, i vertici della maggioranza di centrodestra confabulano intorno allo stesso tavolo inseguendo un accordo anche sulle candidature. E non si tratta solo dei candidati presidenti, per i quali è facile, e non eccessivamente traumatico, sceglierne uno per ciascuna delle Province tranne Palermo, Catania e Messina dove il presidente è il sindaco delle tre città metropolitane, bensì dei candidati consiglieri provinciali. A tal proposito sarebbe tramontata l’ipotesi del “listone unico” del centrodestra. Infatti, i partiti sarebbero intenzionati a presentare proprie liste autonome di candidati consiglieri, anche se ciò li espone al rischio dei tanti consiglieri comunali eletti con liste civiche e altrettanto autonome che non rispondono agli ordini di scuderia, dei partiti. Tuttavia così si intenderebbe procedere, e ciò lo testimonia già la Lega, che ha appena riunito la direzione regionale. E al termine il segretario regionale, Nino Germanà, ha affermato: “La Lega è fortemente impegnata nella preparazione delle liste per le elezioni di secondo livello che coinvolgeranno sindaci e consiglieri comunali di tutta la Sicilia. Per quanto ci riguarda, le nostre liste saranno presenti in tutti i collegi con l’obiettivo di rafforzare la maggioranza politica che in atto governa anche la nostra regione. Come partito, però, non possiamo sottrarci ad una riflessione ad alta voce, considerando che il sistema migliore per rilanciare le Province è quello del suffragio universale, ovvero il voto dei cittadini, le elezioni dirette”.