La Procura antimafia di Caltanissetta ha proposto l’archiviazione delle indagini su presunti mandanti esterni della strage di via D’Amelio. Il giudice deciderà il 3 marzo.
Il prossimo 3 marzo il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta, Graziella Luparello, deciderà se archiviare, come proposto dalla Procura nissena, le indagini alla ricerca di eventuali mandanti esterni della strage di via D’Amelio contro il giudice Borsellino. Si tratta della seconda proposta di archiviazione. La prima fu respinta il 18 maggio del 2022. E il giudice sollecitò i pubblici ministeri, intenzionati ad archiviare, a svolgere ulteriori approfondimenti, indicando cinque filoni investigativi. Uno: la possibile pista nera, ovvero i rapporti tra Paolo Bellini, l’ex di Avanguardia nazionale, e alcuni esponenti mafiosi come Antonio Gioè. Due: il possibile ruolo di esponenti dei servizi segreti, tra cui il poliziotto Giovanni Aiello (conosciuto come “faccia di mostro”), Ignazio D’Antone e Bruno Contrada in relazione agli omicidi dei poliziotti Emanuele Piazza e Antonino Agostino, e sul presunto suicidio in carcere di Antonino Gioè. Tre: il possibile ruolo di esponenti della destra eversiva, tra cui Stefano Delle Chiaie, nelle stragi del ’92. Quattro: i presunti rapporti tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Giuseppe Graviano. Cinque: l’ipotizzata trattativa Stato – mafia. Nel frattempo la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta è attualmente impegnata su altre piste d’indagine, privilegiando in particolare il dossier mafia-appalti, la sparizione dell’agenda rossa di Paolo Borsellino e i rapporti che avrebbero intrattenuto esponenti dei servizi segreti e massoneria.