Il presidente della Regione, Schifani, nomina Daniela Faraoni assessore alla Sanità al posto della dimissionaria Giovanna Volo. Scelta tecnica per non turbare gli equilibri politici.
Discutendo di ricomposizione della giunta regionale, di “tagliando” di metà legislatura, tra i più quotati assessorati in bilico, destinato alla staffetta, vi è stato la Sanità. Adesso probabilmente quanto accaduto al reparto Ortopedia dell’ospedale “Villa Sofia – Cervello”, e altri casi meno recenti di presunta mala – sanità, hanno accelerato l’evolversi degli eventi. Infatti: l’assessore regionale alla Sanità, Giovanna Volo, si è dimessa. Tra i papabili alla successione vi sono stati il dirigente della Pianificazione strategica dell’assessorato, Salvatore Iacolino, e Barbara Cittadini, presidente nazionale dell’Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, figlia di Ettore Cittadini, già assessore regionale alla Sanità dal 2001 al 2004. E invece il presidente della Regione, Renato Schifani, ha nominato al posto della Volo l’attuale manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, Daniela Faraoni. E’ stata una scelta “tecnica” e non “politica”, per non turbare gli equilibri politici in giunta. Tuttavia la Faraoni, tra i fanatici dello schieramento politico a tutti i costi, sarebbe espressione di Forza Italia, gradita anche alla Lega. Lei sarebbe stata a “braccetto” nel senso politico con Gianfranco Miccichè, poi con Luca Sammartino, della Lega, e con lo stesso Schifani, di Forza Italia. E poi, nominata manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, sarebbe stata “benedetta” da Edy Tamajo, anche lui di Forza Italia e ras delle preferenze alle Europee, anche se poi ha mantenuto la carica di assessore alle Attività produttive. Il figlio di Daniela Faraoni, Leonardo Burgio, sindaco di Serradifalco, lo scorso novembre è stato nominato commissario della Lega in provincia di Caltanissetta. Lei ha 65 anni, è laureata in Giurisprudenza ad Urbino, nel ’90 ha vinto il concorso in Azienda sanitaria come amministrativo. E’ stata direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria di Agrigento, e così anche a Catania, a Caltanissetta e al “Villa Sofia” di Palermo.
