Dunque il Tribunale di Palermo, a fronte di una proposta di condanna a 6 anni di carcere da parte della Procura, ha assolto, con la formula liberatoria “perché il fatto non sussiste”, il ministro Matteo Salvini, imputato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per il no allo sbarco a Lampedusa di migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms nell’agosto del 2019. Oltre ai tanti interventi di apprezzamento, più sul tecnico si è soffermata il difensore di Salvini, ovvero l’avvocato Giulia Bongiorno, che ha spiegato: “Si tratta di una sentenza perché il fatto non sussiste, è una sentenza di assoluzione con il primo comma del 530. Viene data l’assoluzione con il secondo comma quando la prova è contraddittoria. Invece tra le formule assolutorie è stata scelta quella più piena. Non è un sentenza contro i migranti, è una sentenza contro chi sfrutta i migranti. Esprimiamo piena soddisfazione, nonostante ci sia stato un percorso che ci ha portati qui. Voglio chiarire che non si tratta di una assoluzione con qualche se o ma, c’è chi parlava di una sentenza mega galattica o con qualche derubricazione. Ma è stata una grandissima assoluzione”.