A lavoro per un nuovo partito Lagalla, Lombardo e Miccichè. Il progetto in conferenza: “Centro moderato, non in antitesi con Cuffaro e Romano, Schifani presidente”.
Roberto Lagalla, Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè hanno progettato un partito. La prima pietra è stata posata in conferenza all’Hotel Politeama a Palermo. La costruzione è in corso. Intendono partecipare alle elezioni: le Regionali, le Amministrative, comprese le Provinciali qualora si svolgeranno. Il nome e il simbolo della nuova formazione sono attesi entro febbraio. Lombardo lavorerà nella Sicilia orientale, Lagalla e Miccichè nell’occidentale. La collocazione politica è il centro moderato, ancorabile anche al terzo polo, ma saldo nel centrodestra. Nessuna ambizione alla Presidenza della Regione. Lagalla smentisce: “Non sono affatto interessato a Palazzo d’Orleans. Invece punto sulla ricandidatura a sindaco di Palermo. Sto lavorando per la mia città, e se le cose dovessero andare bene mi piacerebbe riproporre la mia candidatura per un secondo quinquennio”. Raffaele Lombardo conferma: “Il nostro candidato presidente è Schifani, siamo tutti d’accordo. Non credo che Forza Italia, con cui siamo federati, rinunci al suo candidato”. Lagalla condivide: “I dati economici e occupazionali dicono che la Sicilia sta andando bene. Non vedo nessun motivo per immaginare dei ricambi al vertice della Regione”. Il centro moderato che il tris ‘Lagalla – Lombardo – Miccichè’ medita di occupare è in combutta con il centro moderato di Noi Moderati di Lupi e Romano e della Democrazia Cristiana di Cuffaro? Risponde Lagalla: “L’operazione di Noi moderati e della Dc porta ordine nel centrodestra. Non siamo esperienze in contrapposizione, anche perché noi vogliamo inglobare nuove sensibilità”. Allo stesso modo, Lombardo ribatte: “Siamo nel centrodestra, non vogliamo attaccare nessuno dei nostri alleati ma soltanto dare più forza alle nostre proposte”. A gennaio 2025 sarà riproposto il tagliando di mezza legislatura in giunta, ovvero una ricomposizione, una staffetta. Il tris vanta un proprio peso e ambisce a partecipare. Miccichè sottolinea: “Sì, siamo un’aggregazione che può avere molto successo, siamo forti su diversi territori in Sicilia. Abbiamo il diritto di considerarci tali”. Lagalla aggiunge: “Faremo le assemblee nelle varie province e verificheremo le prossime mosse”.