Il caso delle intercettazioni delle conversazioni tra Natoli e Scarpinato. Scarpinato replica: “Con Natoli ho condiviso un lunghissimo percorso di lavoro che ha reso normale un costante e approfondito scambio di idee tra noi. In questo contesto, dopo che nei suoi confronti dinanzi alla Commissione Parlamentare Antimafia erano stati sollevati sospetti di condotte illegali, mi ha esternato il proprio rincrescimento per l’infondatezza delle accuse e mi ha anticipato la sua ferma volontà di essere ascoltato dalla Commissione per esporre analiticamente le sue ragioni ed illustrare i documenti da lui progressivamente reperiti, che avrebbero dimostrato la regolarità della sua condotta. E sono ragioni che mi ha esposto e che, in attesa di essere convocato dalla Commissione, aveva ritenuto anche di anticipare e rendere pubbliche con plurime interviste agli organi di stampa, dettagliandole infine nella sua audizione in Commissione. Ascoltando elementi a mio avviso rilevanti per la completa ricostruzione dei fatti, ho esortato Natoli a riferirle con rigore alla Commissione. Non mi turba in alcun modo l’essere stato intercettato, non avendo nulla da nascondere”.