Il Tribunale di Catania ha rinviato a giudizio 12 imputati tra cui il deputato regionale della Lega, Luca Sammartino. Prima udienza il 14 marzo.
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Catania, Ottavio Grasso, ha rinviato a giudizio 12 imputati nell’ambito dell’inchiesta intitolata “Pandora”, su presunte infiltrazioni della criminalità ed episodi di corruzione al Comune di Tremestieri Etneo. Tra i 12 vi è anche l’ex assessore regionale ed ex vice presidente della Regione, Luca Sammartino, al quale si contestano due ipotesi di corruzione. Il prossimo 14 marzo siederanno innanzi al Tribunale esponenti politici, funzionari comunali ed imprenditori, gravati a vario titolo dalle ipotesi di reato di scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Tra gli arrestati lo scorso 16 aprile vi sono stati il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, e il suo oppositore politico e poi suo alleato, Mario Ronsisvalle. Le indagini, sostenute dai Carabinieri, si sono protratte tra il 2018 e il 2021, e hanno svelato tra l’altro presunti accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed esponenti della cosca mafiosa Santapaola-Ercolano riguardanti l’elezione nel 2015 del sindaco Santi Rando. I magistrati indaganti sottolineano – e scrivono testualmente – la “degenerazione affaristica” del Comune ad opera di funzionari infedeli mediante numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli “imprenditori amici”. A Sammartino sono contestati due presunti casi di corruzione. Il primo è di avere favorito il titolare di una farmacia a Tremestieri Etneo adoperandosi affinchè un suo concorrente non avviasse un’altra farmacia. In cambio avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale per la candidata da lui sponsorizzata alle Europee nel 2019, Caterina Chinnici, al tempo del Partito Democratico, poi eletta e adesso in Forza Italia, del tutto estranea all’inchiesta. Il secondo caso coinvolge due carabinieri, che gli avrebbero fornito notizie su eventuali indagini nei suoi confronti e bonificato da eventuali cimici la sede della sua segreteria. E Sammartino in più occasioni ha ribadito: “Sono estraneo a tutte le accuse che mi sono contestate. E ricordo che si tratta solo di due casi di corruzione, e non di reati di mafia”.