Come già pubblicato, a San Giuseppe Jato a breve sarà presentato il libro “Uno così, Giovanni Brusca si racconta”, in cui l’autore, don Marcello Cozzi, dialoga con Giovanni Brusca, nativo di San Giuseppe Jato. Ebbene tale iniziativa è stigmatizzata da Nicola Di Matteo, fratello del piccolo Giuseppe, rapito, segregato e poi sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca come ritorsione al padre del bambino, Santino Di Matteo, collaboratore della Giustizia. Nicola Di Matteo ha dichiarato all’Ansa: “Non bisogna dare più visibilità agli uomini di Cosa Nostra che hanno martoriato il territorio bloccandone lo sviluppo e portando dolore e morte. Queste manifestazioni come la presentazione del libro di Giovanni Brusca servono solo a riaprire ferite dolorose in quanti hanno perso i propri cari. Su questi personaggi deve calare l’oblio, il silenzio. Non devono avere più alcuna possibilità di potere parlare. Brusca non si è mai mostrato veramente pentito per tutto il male compiuto in quegli anni. Dare a lui una ribalta è solo un grave errore che porta in noi che abbiamo sofferto solo altro dolore”.