Al Consorzio universitario di Agrigento istituito un “tavolo tecnico permanente”: le finalità. Incombe il giudizio del Tar sulla controversia finanziaria con l’Università di Palermo.
Ormai è una prassi consolidata: quando ricorrono difficoltà si apparecchiano “tavoli”, non per colazione, pranzo e cena, ma per sedersi tutti intorno, come in una seduta spiritica, e confrontarsi alla ricerca di rimedi e soluzioni, invocando, come nei conclavi vaticani che eleggono il Papa, che la grazia dello Spirito Santo illumini e orienti le menti. Ebbene, al Consorzio universitario di Agrigento intitolato ad Empedocle è stato appena istituito un “tavolo tecnico permanente” per escogitare iniziative a breve, medio e lungo termine a favore degli studenti, tra collegamenti e trasporto pubblico, ristorazione, fruizione delle biblioteche, uso dei locali e delle aule studio, residenze universitarie e interventi di manutenzione straordinaria. In occasione della prima riunione, a capotavola si è seduto il presidente del Consorzio, Giovanni Perino, a fianco dei sindaci di Agrigento e Aragona, Miccichè e Pendolino, del direttore dell’Ersu di Palermo Ernesto Bruno, del presidente del Polo universitario di Agrigento Gianfranco Tuzzolino, del commissario della Camera di commercio Giuseppe Termine, dei rappresentanti della Provincia e della Prefettura, e dei componenti del Consiglio d’Amministrazione, Ruvolo e Lo Nigro. Nel frattempo in prospettiva incombe una data fatidica, appena colorata di rosso dalla Cgil agrigentina capitanata da Alfonso Buscemi. Si tratta del 4 novembre, quando il Tar dirimerà la controversia finanziaria tra le Università di Palermo e Agrigento. L’Ateneo palermitano vanta un credito di 8 milioni di euro. Agrigento contesta l’entità della cifra e resiste in giudizio. La Cgil lo scorso 29 agosto ha lanciato un appello, soprattutto alla classe politica agrigentina a prescindere dalle appartenenze, ad adoperarsi per evitare il fallimento del Consorzio universitario qualora soccombente in giudizio. E’ assai presupponibile che anche il neo “tavolo tecnico permanente” si mobiliti per scongiurare il tracollo.