La cassa della Regione, le trattative con il governo nazionale, l’assetto della maggioranza di centro destra e del suo partito: l’intervento del presidente della Regione, Schifani.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, non è in vacanza. E’ a Palermo. Mantiene i contatti con la sua maggioranza di centrodestra. Lavora al bilancio 2025. E’ custode della cassa della Regione e professa ottimismo. I conti, secondo lui e i suoi consulenti finanziari, sono in regola. E ciò anche perché lui ha viaggiato tanto da Palermo a Roma, e ha trattato direttamente con i governanti per ricavare benefici per la sua Sicilia. E Schifani conferma: “Con i miei viaggi a Roma abbiamo ottenuto poteri straordinari per realizzare i termovalorizzatori, per accelerare i lavori sull’autostrada A19. E ancora abbiamo ottenuto – cosa che non era riuscito a fare nessun presidente – la riduzione della compartecipazione della Regione alla spesa sanitaria dal 49 al 42 per cento, che ci consentirà a regime di recuperare 700 milioni di euro all’anno e che ha portato lo Stato a restituirci già 400 milioni, così come lo sblocco delle assunzioni con 700 nuovi posti che saranno messi a concorso all’interno dell’amministrazione regionale”. E poi sui conti in regola altrettanto conferma: “I conti della Regione sono perfettamente in regola. Devo ringraziare l’ex assessore all’Economia, Marco Falcone, per avere realizzato una politica economica espansiva. Il piano di rientro dal disavanzo sta andando avanti, conto di azzerarlo entro i prossimi tre anni. La mia scelta di Falcone per l’Economia era avvenuta senza nessuna reazione negativa dall’interno del partito. Ha lavorato con estrema competenza e lo stesso farà il nuovo assessore, Dagnino, che è un professionista di livello: Falcone ora per noi sarà un riferimento in Europa con le sue conoscenze nel campo dell’economia”. Poi Schifani si sofferma sull’assetto della maggioranza che sostiene il suo governo, non ravvisa tensioni e afferma: “La maggioranza di centrodestra è coesa e Forza Italia è un partito unito come non mai. Al nostro interno c’è una grandissima coesione e tra me e Antonio Tajani una forte interlocuzione. L’ingresso di Gianfranco Miccichè nel gruppo del Movimento per l’Autonomia in Assemblea non credo determinerà nulla. Miccichè non è mai stato iscritto al gruppo di Forza Italia e non ha mai partecipato alle riunioni del nostro gruppo”. Poi il presidente della Regione raffredda le bramosie di maggiore visibilità nella Giunta regionale: “Ho sempre sostenuto che la composizione della Giunta avrebbe risposto al dato elettorale delle elezioni Regionali e così sarà. Qualunque trasmigrazione da un gruppo all’altro, quindi, mi lascia indifferente. Se qualcuno pensa che con qualche deputato in più si possa rivendicare qualche assessore in più si sbaglia. Probabilmente ci rafforzeremo anche noi in termini di deputati regionali, ma non per questo chiederemo poltrone in più”. Poi, infine, Renato Schifani traccia lo stato di salute del suo partito, e argomenta: “Alle elezioni Europee in Sicilia, Forza Italia con il 23 per cento di consensi ha raggiunto un risultato senza precedenti, contribuendo così a livello nazionale ad arrivare al 10 per cento. Vi è una forte affinità e una forte interlocuzione tra me e Antonio Tajani, abbiamo fatto molta strada insieme fino ad arrivare ad alte cariche, io presidente del Senato, lui presidente del Parlamento Europeo. A fine ottobre Tajani ha voluto che si celebri una grande manifestazione politica vicino a Palermo, al “Domina Hotel”, dove inviteremo non solo i ministri, ma anche i rappresentanti del mondo dell’economia e del turismo. Una due giorni fitta, di carattere nazionale, che il segretario Tajani ha voluto che si tenesse in Sicilia”.