Il Gruppo di minoranza al Consiglio Comunale di Racalmuto, formato da Salvatore Petrotto, Giovanni Campanella, Paolino Mattina e Giusy Petrotto, è fortemente preoccupato per gli articoli apparsi sugli organi di stampa che criticano il comportamento del sindaco che ha impedito di fatto l’attuazione del programma estivo della Fondazione Leonardo Sciascia, sostenendo che fosse necessario rimodularlo. Il programma, già concordato con gli autori dei libri e le compagnie teatrali, anche in base ai loro impegni estivi, prevedeva tra Luglio ed Agosto di quest’anno numerosi eventi culturali: sette presentazioni di libri e cinque spettacoli. L’incarico delle rassegne estive ai nipoti Fabrizio e Vito Catalano era stato deliberato dal consiglio di amministrazione nella seduta del 15 febbraio 2024.
“Alle critiche che provengono da numerosi organi di stampa – si legge in una nota del gruppo di minoranza al consiglio comunale Racalmuto Riparte – il sindaco risponde con un comunicato dal titolo alquanto sibillino, dove si lascia intendere che dalla riunione del C.d.A. del 3 giugno che ha approvato il programma estivo delle manifestazioni sono stai esclusi i rappresentanti del comune. Questo non è assolutamente vero.
La Fondazione Sciascia opera sulla base di uno Statuto approvato dalla Regione Siciliana, documento a disposizione del pubblico anche sul sito della Fondazione, che stabilisce le regole per gestire la stessa fondazione. Ed è proprio dalle precisazioni effettuate dal Sindaco che nascono le maggiori perplessità sulle quali ci siamo posti delle domande. Il Sindaco sulla base di quale potere ha fatto bloccare il programma deciso dal Consiglio di Amministrazione del 3 Giugno c.a., regolarmente convocato, in cui erano stati invitati Sindaco ed Assessore alla Cultura che non hanno partecipato alla riunione? Perchè viene tirata fuori nella composizione del CdA della Fondazione la parte pubblica e privata, considerato che l’Organo ha una sua unità, una sua volontà autonoma, distinta dai suoi singoli componenti ed opera sulla base dello Statuto? A tal proposito perché viene detto che la convocazione è stata fatta da un componente della famiglia e viene taciuto che il componente è il Vice Presidente della Fondazione che ha convocato il consiglio su suggerimento del sindaco pro-tempore secondo quanto stabilito dall’art. 9? Perché il Presidente ha dato disposizione al personale della Fondazione di non dar corso agli atti decisi dal Consiglio del 3 giugno esponendo il dipendente Giovanni Bufalino, che da sempre ha dato corso per la parte di sua competenza alle delibere del C.d.A., a comportamenti con profili di responsabilità verso l’Ente? In quale parte dello Statuto trovano fondamento questi comportamenti decisamente arbitrari ed illegittimi del neo Sindaco/Presidente? La decisione arbitraria del sindaco comporta il rischio di affrontare delle spese per eventuali richieste di risarcimento danni da parte delle compagnie che hanno pianificato le loro attività estive anche in funzione dell’impegno assunto con la fondazione e pregiudica l’immagine e l’affidabilità della fondazione. A nostro avviso questo atteggiamento assunto dal nuovo Presidente nei confronti della Fondazione non è del tutto chiaro, perché non bisogna dimenticare che nella precedente amministrazione l’attuale Sindaco è stato l’ispiratore e lo stratega (e consulente legale presso la Fondazione); si rammenta che il primo atto dopo l’insediamento dell’arch. Maniglia è stata una visita di cortesia alla famiglia Sciascia a Palermo, doveroso visto la straordinaria vicinanza della famiglia al paese di Racalmuto.
Perchè in questo inizio di mandato il sindaco Bongiorno adotta un atteggiamento totalmente diverso: di attacco, di sfida, velato da falsa collaborazione e con toni di conclamata ipocrisia? Cosa è cambiato negli ultimi anni? Dagli articoli apparsi in questi giorni e dai richiami della Famiglia Sciascia alla passata collaborazione ed alle buone maniere si vede che il dott. Bongiorno ha ora un diverso atteggiamento mandando convocazioni del Consiglio su argomenti decisi unilateralmente e senza preventiva condivisione contrariamente alla prassi, consolidata in quasi 34 anni di vita della fondazione, di concordare gli argomenti dell’ordine del giorno: perché il Sindaco si è comportato così?
Una risposta potrebbe trovarsi nell’abbandono del Dr. Bongiorno, dopo due anni e mezzo, della Amministrazione Maniglia, nelle dimissioni da consulente legale della Fondazione. Momenti che hanno dato l’inizio di una azione demolitoria della Amministrazione in cui aveva fatto parte, che gli ha consentito di costruire la sua candidatura a Sindaco ed alla vittoria della elezioni, che a tutt’oggi resta sub judice, per il ricorso presentato dai consiglieri delle altre due liste che hanno partecipato alla consultazione elettorale, per la presenza di numerose irregolarità e presunti brogli elettorali nel voto espresso l’8 e 9 Giugno, che avremo modo di verificare nelle competenti aule giudiziarie. Su questi punti interrogativi è doveroso che il sindaco si esprima compiutamente perché tutti possano comprendere la effettiva situazione, ed il superamento di ogni criticità personale, comportamentale a favore del bene pubblico. E’ nostro intendimento trattare questo argomento nella prossima seduta del Consiglio Comunale”.