La Fillea Cgil interviene a seguito dell’incidente sul lavoro che a Canicattì ha provocato la morte dell’operaio edile di 21 anni, Angelo Giardina. Il segretario generale, Francesco Cosca, afferma: “La Fillea Cgil, pur non conoscendo l’esatta dinamica dell’incidente non può che denunciare la necessità di maggiori controlli soprattutto per quanto riguarda la verifica della formazione che per l’edilizia obbliga le imprese edili di avviare i lavoratori neoassunti a un corso di formazione della durata di due giornate (16 ore complessive). L’obbligo esiste per coloro che sono privi di pregressa esperienza nel settore edile. E il mancato rispetto di questo adempimento comporta pesanti sanzioni per il datore di lavoro. La Fillea Cgil ribadisce che il lavoro deve servire a vivere e non a morire. Le morti sul lavoro, soprattutto quello edile, hanno raggiunto record preoccupanti, e l’auspicio è che queste tragedie facciano da sprone per l’innalzamento del livello di attenzione da parte della politica verso i problemi che attanagliano tutto il mondo del lavoro al fine di evitare queste morti assurde e umanamente inaccettabili”.