Il 3 marzo del 2023 la Cassazione ha annullato due di tre ipotesi di tentata estorsione contestate al presunto boss Antonio Massimino, 55 anni, di Agrigento, a danno di due costruttori agrigentini, e per le quali ha già subito la condanna a 6 anni di reclusione. I giudici, accogliendo il ricorso firmato dall’avvocato Salvatore Pennica, hanno disposto un secondo processo d’Appello solo per una delle tre presunte tentate estorsioni. Si tratta del tentativo di imporre agli imprenditori Li Causi l’assunzione di un operaio. Ebbene adesso la Corte d’Appello di Palermo ha assolto Massimino da tale imputazione nonostante il sostituto procuratore generale, Rita Fulantelli, ne avesse preteso la condanna a 6 anni di reclusione. L’avvocato Pennica ha sostenuto con successo che “quella di Massimino a Li Causi è stata una richiesta, per l’assunzione di un operaio, del tutto amichevole, ad una persona conosciuta da tempo”.