Dopo l’arresto dei tre presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, Massimo Gentile, Cosimo Leone e Leonardo Salvatore Gulotta: altri dettagli.
L’arresto di altri tre presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro latitante sono frutto delle indagini su oltre mille ‘pizzini’ e su i tre telefoni sequestrati al boss il giorno della cattura. Ad esempio, da un appunto su un’automobile la Procura di Palermo e i Carabinieri del Ros hanno scovato l’architetto, originario di Erice, Massimo Gentile, 51 anni, dal 2019 dipendente del Comune di Limbiate in provincia di Monza. Lui è in carcere, e gli si contesta il reato di associazione mafiosa per avere prestato la sua carta d’identità a Messina Denaro, almeno dal 2007 fino al 2017. Prima di essere “Andrea Bonafede”, Messina Denaro è stato “Massimo Gentile”. E il boss, con i documenti di Gentile, ha acquistato nel 2007 una moto Bmw e nel 2014 una Fiat 500, entrambe intestate a Gentile. Nel corso dell’inchiesta sono stati recuperati i documenti di acquisto e le assicurazioni dell’automobile e della moto. Nella concessionaria di Palermo dove nel novembre del 2014 fu ritirata l’automobile è stata trovata la fotocopia della carta d’identità di Massimo Gentile con la foto di Messina Denaro. Quando ritirò la Fiat 500, Messina Denaro pagò 1.000 euro in contanti e 9.000 euro con un assegno circolare emesso da una filiale dell’Unicredit a Palermo, in corso Calatafimi, dove il latitante si è recato. Nella richiesta dell’ assegno di 9.000 euro vi è una firma a nome di Massimo Gentile, ma la scrittura è quella di Messina Denaro. Massimo Gentile è iscritto all’Ordine degli Architetti dal 2001. Nel gennaio del 2016 fu sospeso per motivi disciplinari. Nel 2017 ha lavorato a Campobello di Mazara in un’impresa individuale di Laura Chiana, che è la moglie di Andrea Bonafede, 55 anni, l’operaio comunale, cugino di Andrea Bonafede di 60 anni, già arrestato e condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi di reclusione per favoreggiamento aggravato a Messina Denaro. L’impresa di Laura Chiana si occupa di colture di olive e di pompe funebri. Poi nel marzo del 2019 Massimo Gentile si è trasferito al nord ed è stato assunto al Comune di Limbiate, dove risiede con la famiglia. E poi: i Carabinieri del Ros, scavando, hanno scoperto una parentela fra Massimo Gentile e l’ergastolano già killer della famiglia di Messina Denaro, Salvatore Gentile, marito di Laura Bonafede, la maestra anche lei arrestata e sotto processo per favoreggiamento aggravato a Messina Denaro. I padri di Massimo Gentile e di Salvatore Gentile sono cugini di primo grado perché figli di fratelli. All’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo nel 2020 Matteo Messina Denaro si sottopose alla prima tac che rivelò il tumore al colon. La Tac fu programmata per il 20 novembre, poi fu anticipata al 17, e poi fu effettuata il 10 novembre. Il giorno precedente, il 9, Messina Denaro fu ricoverato nel reparto di Chirurgia. L’interrogativo: come Messina Denaro avrebbe scavalcato le liste d’attesa anticipando la sua Tac? Adesso è stato arrestato un cognato di Massimo Gentile, Cosimo Leone, 56 anni, di Campobello di Mazara, tecnico radiologo all’ospedale “Ajello” di Mazara del Vallo. E le indagini proseguono alla ricerca di altri complici. Finora è certo che Cosimo Leone cambiò il turno di lavoro, dal pomeriggio al mattino, per essere presente alla Tac di Messina Denaro. Nel frattempo lo stesso Leone sarebbe stato in contatto con Andrea Bonafede di 55 anni. Il 13 novembre del 2020, tre giorni dopo la Tac, Messina Denaro fu operato. E il giorno dopo, il 14, Bonafede attivò un’altra utenza telefonica, che poi il tecnico radiologo, Cosimo Leone, consegnò a Messina Denaro in corsia, in ospedale. Il 18 novembre Messina Denaro fu dimesso e rientrò a Campobello. A dicembre Cosimo Leone si adoperò per recapitargli il cd della Tac, per mostrarlo poi ai medici specialisti.