Il Tribunale di Agrigento rinvia a giudizio 23 imputati nell’ambito dell’inchiesta antidroga “Piramide”. Altri 3 saranno giudicati in abbreviato. I dettagli.
Trascorso il Natale e poi il giorno di Santo Stefano del 2021, all’alba del 27 dicembre 150 Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Agrigento scatenarono una maxi operazione antidroga. Fu eseguita un’ordinanza di custodia cautelare, firmata dalla Procura e condivisa dal Tribunale, a carico di 26 indagati di detenzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish tra Agrigento e dintorni, Canicattì, Racalmuto, Grotte, Favara, e anche in provincia di Caltanissetta, a Gela e a San Cataldo. Le misure cautelari, accolte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Stefano Zammuto, sono state firmate dal procuratore capo dell’epoca, Luigi Patronaggio, e dal sostituto procuratore Gloria Andreoli. Agli arresti domiciliari sono stati ristretti in 7. Agli altri 19 è stato imposto il divieto di dimora nel Comune di residenza. L’inchiesta è stata intitolata “Piramide” perché le attività di traffico e di vendita di droga al dettaglio, proveniente dalla provincia nissena e destinata al mercato agrigentino, si sarebbero svolte attraverso una organizzazione verticistica, piramidale, tra spacciatori e collaboratori, ruoli e funzioni. Nel corso delle “battute di caccia” investigative sono stati sequestrati circa 2 chili di cocaina e 4 chili di hashish, per un valore complessivo di almeno 100mila euro. E poi 5 sono stati arrestati in flagranza di reato, e 2 denunciati a piede libero. Numerosi sono stati segnalati alla Prefettura come abituali consumatori di stupefacenti. Ebbene adesso in occasione dell’udienza preliminare, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ha rinviato a giudizio 23 imputati. Altri 3 hanno scelto di essere giudicati in abbreviato. Due posizioni sono state separate. Il prossimo 11 settembre risponderanno all’appello del giudice Antonella Ciraolo:
Ignazio Agrò, 64 anni di Racalmuto
Mirko Salvatore Rapisarda, 41 anni di Gela
Alessandro Morgante, 46 anni di Agrigento
Gianluca Taibi, 44 anni di Racalmuto
Salvatore Busuito, 33 anni di Ribera
Calogero Trupia, 38 anni di Agrigento
Alessandro Meli, 40 anni di Agrigento
Giuseppe Zambito, 61 anni di Realmonte
Michele Curcio, 55 anni di Naro
Giuseppe Sorce, 36 anni di Canicattì
Rosario Tannorella, 48 anni di Palma di Montechiaro
Salvatore Muratore, 49 anni di Canicattì
Antonio Giardina, 54 anni di Canicattì
Mirko Benfante, 30 anni di Canicattì
Giuseppe Di Bella, 39 anni di Canicattì
Carmelo Ventura, 42 anni di Canicattì
Lorenzo Virgone, 53 anni di Sommatino
Giuseppe Lalomia, 38 anni di Canicattì
Francesco Albanito, 47 anni di San Cataldo
Salvatore Gianluca Mantione, 29 anni di Racalmuto
Pietro Andrea Marchese Ragona, 32 anni di Canicattì
Danilo Genovese, 38 anni di Licata
Angelo Domenico Gibaldo, 39 anni di Licata.
I tre che hanno scelto il rito alternativo sono:
Salvatore Carlino, 33 anni di San Cataldo
Salvatore Vetro, 47 anni di Favara
Beatrice Sabrina Palmeri, 40 anni di Caltanissetta.
E poi, in quanto detenuti per altro procedimento e non presenti in Tribunale, saranno giudicati separatamente il prossimo 6 maggio:
Gianluca Attardo, 44 anni di Agrigento
Giuseppe Terrasi, 44 anni di Agrigento.