Ad Agrigento un alunno di 13 anni che frequenta la scuola “Garibaldi” è stato preda del meningococco al rientro da una gita in Toscana, anche se potrebbe non esservi alcun collegamento con il viaggio. E’ stato ricoverato in terapia intensiva a Palermo. Il ceppo del meningococco è stato tipizzato e ciò ha permesso l’avvio di una cura specifica. Il 13enne infatti è stato trasferito dalla terapia intensiva nel reparto malattie infettive. La preside della scuola, Rosellina Greco, raccomanda: “Tutti i compagni che erano con il giovane interessato dovranno verificare nel più breve tempo possibile le proprie condizioni di salute con visite mirate”. Ciò sarebbe raccomandabile anche alle classi della scuola media “Pirandello” che hanno partecipato alla stessa gita scolastica. Non si registrano altri casi di sintomi.
Il Servizio di Igiene, epidemiologia e Sanità Pubblica dell’ASP di Agrigento si è attivato tempestivamente per rintracciare i contatti stretti di caso per i quali è prevista la terapia antibiotica e vaccinale.
Per evitare la trasmissione della malattia, coloro che hanno avuto contatti stretti con il caso confermato è necessario che si mettano in contatto con il proprio medico di medicina generale o con il pediatra di libera scelta per la profilassi farmacologica. Si invitano, inoltre, tutti i soggetti non vaccinati o vaccinati con ciclo incompleto a contattare il centro vaccinale più vicino per programmare la vaccinazione.
La meningite meningococcica è una malattia batterica e può essere contagiosa. La trasmissione avviene con l’emissione di goccioline di saliva, pertanto, sono a rischio di contagio le persone che hanno avuto un contatto stretto (distanza inferiore a 1 metro) e prolungato con l’ammalato nei 7 giorni precedenti la malattia. Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito 3-4 giorni.
Si consiglia comunque nelle settimane successive all’ultimo contatto con il malato di porre attenzione alla comparsa di febbre con intenso malessere, mal di testa, rigidità nucale, nausea, vomito, e, spesso, petecchie (piccole macchie rosse della pelle). In caso di comparsa di sintomi dopo un contatto con un ammalato è necessario rivolgersi al proprio medico di medicina generale”.