Operazione antimafia dei Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento. Misure cautelari a carico di presunti esponenti, anche di vertice, del mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera.
Il blitz è stato scatenato all’alba di oggi 8 marzo, Giornata internazionale per i diritti delle donne, dai Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento. Hanno lavorato a fianco dei colleghi di Caltanissetta, Palermo, Reggio Calabria, e Nicolosi. E hanno imperversato nell’Agrigentino tra Burgio, Lucca Sicula, Villafranca Sicula, poi Mazzarino in provincia di Caltanissetta, e Marina di Gioiosa Jonica in provincia di Reggio Calabria. Notificate sette misure cautelari firmate dalla Procura antimafia di Palermo e condivise dal Tribunale: quattro indagati ristretti in carcere, due ai domiciliari, e ad un altro è stato imposto l’obbligo di dimora. Sarebbero parte del mandamento mafioso di “Cosa Nostra” di Lucca Sicula e Ribera. Raffica di perquisizioni, personali e locali. I Carabinieri agrigentini hanno investigato dall’aprile del 2021 al luglio del 2023, a seguito dell’omicidio dell’agricoltore Vincenzo Corvo, 52 anni, ucciso il 3 aprile del 2020 con un colpo di fucile alla gola a Lucca Sicula in un fondo agricolo in contrada Villanova. E’ un delitto ancora irrisolto. Nel corso delle indagini sono state documentate riunioni mafiose su appalti e servizi pubblici, pressando sulle amministrazioni locali. A capeggiare i summit sarebbe stato Salvatore Imbornone, 64 anni, di Lucca Sicula, presunto reggente del mandamento mafioso di Lucca Sicula e Ribera. Lui avrebbe impartito le direttive sugli affari, coltivando anche rapporti con clan mafiosi di rilievo di altre province, come a Palermo per la risoluzione di una controversia che avrebbe invischiato il presunto capo della famiglia di Burgio, Giovanni Derelitto, 74 anni. Tra gli appalti turbati documentati dai Carabinieri vi sarebbe stata la costruzione della rete fognaria di Ribera, affidata ad un’impresa di Favara, legata a Francesco Caramazza, 51 anni, di Favara, presunto esponente della locale famiglia mafiosa. E poi nel mirino i lavori di manutenzione sulla strada provinciale 32, sulla strada di collegamento Bivio Imperatore – Ponte Pedano, sulla provinciale 47 tra Villafranca Sicula, Ribera, Lucca Sicula e Burgio. Oltre a Imbornone e Caramazza, in carcere, e Derelitto ai domiciliari, sono stati arrestati: Antonino Perricone, 53 anni, di Villafranca Sicula, in carcere, Alberto Provenzano, 59 anni, di Burgio, in carcere, Giuseppe Maurello, 54 anni, di Lucca Sicula, ai domiciliari, e poi obbligo di dimora nel Comune di residenza, Lucca Sicula, per Gabriele Mirabella, 38 anni, indagato solo di favoreggiamento.