Il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, contesta il governo regionale su vari fronti. L’appello ad una radicale inversione di rotta e al confronto con le parti sociali.
Dalla sanità all’utilizzo dei fondi di sviluppo e coesione, dalla bocciatura del disegno di legge sulla riforma delle Province alla norma “salva-ineleggibili”, anch’essa restituita al mittente: il segretario regionale della Cgil, Alfio Mannino, contesta su vari fronti il governo regionale presieduto da Renato Schifani. Il numero uno della Camera del lavoro siciliana non usa mezzi termini, e denuncia: “Il governo Schifani e la maggioranza di centrodestra all’Assemblea Regionale tengono la Sicilia in ostaggio di interessi di partito e di coalizione che spesso, peraltro, hanno sponda fuori dall’Isola. Nel frattempo riforme importanti restano al palo, e non parte il confronto con le parti sociali, al quale l’esecutivo si è più volte impegnato, su temi come il funzionamento della sanità e della spesa delle risorse del Fondo sviluppo e coesione”. Dunque secondo Mannino l’azione del governo regionale non è rivolta ai reali interessi della Sicilia e dei siciliani. E aggiunge: “Le risorse del Fondo sviluppo e coesione non possono essere oggetto di trattativa privata tra Schifani e il ministro Fitto. Si avvii subito la concertazione con i sindacati. Così come non si può continuare a sorvolare sulle inefficienze della sanità: sono appena trascorsi i tempi infiniti per gli accordi sulle poltrone dei manager di aziende e ospedali, conclusi in pieno spirito di lottizzazione. Poi vi è stato il tentativo fallito di varare una norma ‘salva-ineleggibili’ con tutto il teatrino politico che ne è seguito. L’ultimo atto è stata la bocciatura della legge di riforma delle Province con il ripristino dell’elezione diretta del presidente e dei consiglieri provinciali. Almeno si proceda presto con elezioni di secondo livello, chiudendo la stagione dei commissariamenti e dando a questi enti delle certezze”. E poi, in analisi politica, il segretario Cgil aggiunge ancora: “Il governo da un lato non riesce a tenere compatta la sua maggioranza sui temi del proprio programma, dall’altro è latitante su importanti riforme come quelle della forestazione, del ciclo dei rifiuti e dei consorzi di bonifica, per citarne alcune che avrebbero ricadute importanti sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione. Per non parlare della mancanza di politiche dell’industria e della transizione ecologica. Ma soprattutto non si hanno notizie circa l’accordo con lo Stato per la spesa dei miliardi del Fondo di sviluppo e coesione. Si tratta di risorse importanti la cui spesa non può essere decisa nel chiuso delle stanze della politica ma piuttosto col massimo della trasparenza e nel confronto con i sindacati”. E dunque Alfio Mannino conclude: “Richiamo il governo regionale a una correzione di rotta, avviando il confronto e sbloccando una situazione politica che, se non fosse deleteria per la Sicilia, avrebbe i connotati di una farsa”.